La Borsa di Milano chiude a -4%
Banche ko: Ubi e Banco Popolare -6,5%

Dopo la vittoria del «no» nel referendum in Grecia, si temeva che le Borse europee avrebbero potuto risentirne. E così è stato con Milano, maglia nera del vecchio continente, che - depressa dalle banche - ha chiuso in calo del 4,03% con l'indice Ftse Mib a 21.600 punti.

Dopo le dimissioni del ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis e in attesa dell’incontro tra il presidente francese Hollande e la cancelliera tedesca Merkel, propedeutico all’Eurogruppo di martedì 7 luglio, i listini europei chiudono vicini ai minimi di giornata, mentre il greggio a New York lascia sul terreno il 2% con il Wti a 54,2 dollari al barile. A Wall Street , comunque, si registrano per il momento - per il via fuso orario la Borsa si è aperta da poco - perdite molto più contenute che in Europa.

A Piazza Affari raffica di vendite sulle banche (più volte finite in asta di volatilità) a partire da Mps (-11,5%), Banco Popolare (-6,59%), Ubi Banca e Mediolanum (-6,55%), Unicredit (-6,12%), Intesa (-5,98%), Bper (-5,93%) e Bpm (-5,48%). Si salva solo St (+1,72%) grazie ai buoni dati sul mercato mondiale dei chip e a un nuovo contratto con Huawei. Perdite contenute anche per Fca (-1%) e per il settore della moda. Un caduta verticale, dunque, anche se sui titoli di stato lo choc viene assorbito e lo spread si attesta a 161 punti.

Sul mercato valutario l’euro scambia a 1,107 dollari (1,11 la chiusura di venerdì) e 135,7 yen (136,27).

Il no del referendum greco al piano proposto dai creditori internazionali non è stato pagato soltanto dalla Borsa di Milano, peraltro la più traballante con il suo -4,03%: segno meno anche per Lisbona (-3,8%), Parigi (-2%), Francoforte (-1,5%) e Londra (-0,78%).

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