La conquista delle tute blu in Germania
Settimana da 28 ore, fino a due anni

Una settimana da 28 ore di lavoro, per chi deve assistere parenti e bambini. È il trofeo del sindacato tedesco Ig Metall, che ha riportato una vittoria importante nella vertenza che si è conclusa la notte scorsa a Stoccarda.

E questo proprio nelle ore in cui a Berlino si tratta a oltranza per dare al Paese un governo firmato da una nuova edizione della Grosse Koalition, dove i socialdemocratici i spingono a sinistra i possibili alleati dell’Unione di Angela Merkel, sotto la nuova guida del duo costituito dalla pasionaria Andrea Nahles e dal leader Martin Schulz. La sigla che raccoglie i lavoratori del comparto metallurgico ed elettrico - 3,9 milioni a livello federale - è riuscita ad imporsi, in un accordo pilota valido per ora solo per il Land del Baden-Wuerttenberg, portando a casa non solo un aumento salariale del 4,3% a partire da aprile, ma anche la misura che aveva fatto più discutere, che consente una notevole riduzione dell’orario di lavoro. Le regole nuove valgono per 900 mila dipendenti del settore. Tutti coloro che abbiano la necessità di assistere parenti anziani o malati o bambini, avranno diritto a chiedere la settimana da 28 ore, per un periodo che vada da un minimo di 6 a un massimo di 24 mesi. Successivamente il dipendente tornerà automaticamente alle 35 ore previste dal contratto originario. Il sindacato non è però riuscito a ottenere anche l’approvazione di un conguaglio dello stipendio, rivendicata in prima battuta: chi sceglierà questa opzione vedrà quindi un taglio proporzionale in busta paga. Ma potrà essere compensato con 8 giorni di ferie lavorative.

C’è in compenso, sul fronte opposto, la possibilità per le imprese di aumentare i contratti di 40 ore pattuiti finora coi loro impiegati. L’intesa è arrivata dopo la mobilitazione delle scorse settimane, che aveva portato il sindacato a convocare addirittura le 24 ore di astensione dal lavoro. La controparte datoriale ha temuto che si arrivasse agli scioperi ad oltranza e ha ceduto. Suddeutsche Zeitung, giornale di centro sinistra, parla di una «scommessa». La parte solda dell’accordo è quella relativa agli aumenti degli stipendi, scrive, quella incerta è rappresentata dalla concessione sull’orario. Quanti saranno i dipendenti, si chiede la stampa, che davvero ne faranno richiesta, alla luce del taglio in busta paga?

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