La gente di Gorno: «Brutta storia
Ma i Guerinoni vanno rispettati»

La pista che ha portato all’arresto del presunto omicida, Massimo Bossetti, 44 anni, di Mapello, ha intrecciato più volte le strade che portano all’Alta Valle, che da Ponte Nossa si diramano in tante direzioni.

La pista che ha portato all’arresto del presunto omicida, Massimo Bossetti, 44 anni, di Mapello, ha intrecciato più volte le strade che portano all’Alta Valle, che da Ponte Nossa si diramano in tante direzioni.

Qui, esattamente a Ponte Selva, abitava anni fa la famiglia di Giuseppe Guerinoni, l’autista originario di Gorno morto a 61 anni nel 1999, il cui Dna (refertato attraverso la saliva di un vecchio bollo della patente e successivamente con uno specifico esame dopo la riesumazione della salma) era compatibile al 99,99999987% con quello del padre di «Ignoto 1», il nome assegnato durante le indagini al presunto assassino di Yara.

Le prime notizie battute dalle agenzie nel tardo pomeriggio di ieri hanno indicato Clusone come paese d’origine del presunto omicida fermato dai carabinieri del Ros. In effetti Bossetti, sarebbe nato all’ospedale «San Biagio», nascita anagrafica non coincidente con la residenza della madre.

Nel centro di Clusone vive la vedova di Giuseppe Guerinoni.Dal matrimonio sono nati tre figli, due maschi e una femmina, più o meno coetanei dell’uomo arrestato a Mapello. Mantiene il comprensibile, doloroso riserbo di questi mesi, in cui la famiglia si è trovata suo malgrado al centro della cronaca e dell’interesse dei media. Il clima, quello piovoso del meteo e silenzioso del paese, si ripete a Parre, dove il cognome Bossetti è molto diffuso.

Poche nuove e poca voglia di parlare anche a Gorno, dove Guerinoni riposa al cimitero. Nel bar immediata è la diffidenza per chi si mostra armato di carta, penna e macchina fotografica. «Il paese è piccolo – spiega un avventore – molti conoscevano Guerinoni e i suoi famigliari. È una brutta storia nella quale, all’orrore per il tragico destino di Yara, si unisce il rispetto per i famigliari di Guerinoni, loro malgrado catapultati al centro di una questione tanto enorme».

L’idea che la giovane donna che alla fine degli anni ’60 avrebbe avuto un rapporto con l’autista possa essere di Gorno è poco accreditata. «A questo punto la storia, o qualche indizio coincidente, sarebbe emersa sicuramente. Gli accertamenti sul Dna hanno dato conferme importanti e probabilmente, se si è arrivati a un arresto, ne hanno date di ulteriori e più forti. Forse gli inquirenti hanno unito agli approfonditi esami scientifici anche una pista più empirica»..

Ora che la verità appare vicina, Gorno spera che i riflettori si spengano definitivamente in queste tranquille contrade.

© RIPRODUZIONE RISERVATA