La Giornata del Seminario
domenica in 40 parrocchie

Sono circa quaranta le parrocchie che sabato e domenica vivono la Giornata del Seminario. Sono le comunità parrocchiali della città e quelle del Vicariato di San Giovanni Bianco-Sottochiesa.

«Si misero sulle sue tracce» sono le parole - tratte dal Vangelo di Marco - che guidano la Giornata e che, nell’immagine grafica, sono rappresentate da alcune persone che camminano sul Sentierone, nel centro della città. «Il Signore - spiega don Carlo Nava, responsabile della pastorale vocazionale per i giovani - chiama dentro la storia quotidiana, nella realtà che si vive e invita a seguirlo sempre più da vicino».

È ai giovani di IV Teologia che, in modo particolare, durante tutto l’anno, è affidata la testimonianza nelle parrocchie. «Raccontano la loro esperienza, la loro vita e soprattutto la loro fede che ha camminato ed è diventata risposta». Tre sono le proposte che i seminaristi offrono ai vicariati in questi due giorni, coinvolgendo i chierichetti, gli adolescenti e i giovani, con momenti di gioco, di riflessione e di preghiera.

Durante tutto l’anno il Seminario, attraverso i suoi educatori, offre la possibilità di conoscere più da vicino la vita delle Comunità che lo abitano. Per i ragazzi dalla V elementare alla II media si propongono gli Esercizi per i chierichetti e i tornei sportivi vicariali «Chirigoal» e «Chirivolley», oltre alle giornate di «Porte aperte» in cui si visita il Seminario e si conosce la realtà quotidiana che lo anima.

Per gli adolescenti la proposta di incontri vocazionali mensili e la serata di animazione vocazionale, con ricchi spunti di riflessione, che viene vissuta nei vicariati durante la Giornata del Seminario. «Al Seminario - dice don Nava - si arriva attraverso la scuola, attraverso le diverse proposte vocazionali, ma anche attraverso strade inaspettate che si aprono in età più matura».

Nella Scuola vocazioni giovanili (Svg) di cui è vicedirettore, i giovani affrontano le grandi scelte della loro esistenza. «È il momento in cui prendono in mano la loro vita. La comunità è una casa aperta e accogliente, non un luogo in cui ci si chiude, ma che aiuta ad aprirsi, a uscire da se stessi, dai propri schemi mentali. I giovani oggi cercano la misura alta della vita e soprattutto la verità delle relazioni».

La vita di comunità permette due grandi scoperte. «La prima è l’esperienza della preghiera - spiega don Carlo - in cui si vive l’incontro con il Signore in un modo nuovo e diverso e si scopre che la sua Parola ha a che fare con la nostra vita. L’altra scoperta è quella della fraternità. Viviamo un mondo fragile, in cui l’incontro con gli altri avviene spesso sui social network. Si evidenzia poi come le nostre famiglie siano sempre più piccole e si perda un po’ il gusto della fraternità che qui i ragazzi possono vivere quotidianamente».

Il Seminario cura con passione e attenzione l’aspetto della formazione e della crescita umana. La scuola, aperta da 5 anni anche ad alunni esterni, è soprattutto ambiente educativo, in cui ci si prende cura dei ragazzi nella loro singolarità e unicità. «I ragazzi sono una straordinaria ricchezza che ci è affidata per essere fatta crescere e sviluppare - dice il preside don Marco Salvi -. La scuola è un ambiente che si basa su una storia, quella del Seminario, che ha fatto del progetto di vita il suo programma. La nostra scuola sarebbe impensabile senza questo disegno di “fare l’uomo” secondo la parola del Vangelo».

A partire dallo slogan «Una scuola che fa scuola non solo a scuola» il Seminario offre una scuola aperta in cui tradizione e innovazione si incrociano nella formulazione di nuovi cammini e nel confronto con la cultura contemporanea. La scuola del Seminario propone nei prossimi mesi tre Open day, di cui uno serale. «Quest’anno - spiega don Salvi - oltre ai tre classici pomeriggi del sabato, offriamo la possibilità di vivere l’Open Day nella serata di venerdì 28 novembre dalle 20,30 alle 22,30 in modo da poter conoscere in modo diretto non solo il mondo della scuola, ma anche quello della comunità che vive qui. Scuola per noi non è solo istruzione, apprendimento, ma è anche apertura ad un progetto, è prendersi cura della persona e della direzione della sua vita».

Monica Gherardi

© RIPRODUZIONE RISERVATA