La lunga attesa di Monella
Si spera in un vizio di forma

È una questione che per ora si gioca sul filo del cavillo, in attesa di che cosa deciderà il presidente della Repubblica Per evitare il carcere Antonio Monella, l’imprenditore condannato in via definitiva a 6 anni e due mesi, può sperare in un ulteriore rinvio dell’esecuzione della pena

È una questione che per ora si gioca sul filo del cavillo, in attesa di che cosa deciderà il presidente della Repubblica Per evitare il carcere Antonio Monella, l’imprenditore condannato in via definitiva a 6 anni e due mesi dopo aver ucciso nel 2006 un giovane albanese che era entrato in casa sua e gli stava rubando l’auto, può sperare in un ulteriore rinvio dell’esecuzione della pena e confidare nella grazia.

Martedì 26 agosto i legali incontreranno il procuratore Francesco Dettori, sottoponendogli quel vizio di forma che potrebbe spostare più in là il momento dell’arresto e nel frattempo consentire al Capo dello Stato di potersi pronunciare sulla richiesta di un atto di clemenza.

Il termine di sospensione della pena - i 6 mesi concessi dal magistrato di sorveglianza - scadevano alla mezzanotte tra ieri e oggi, e la legge non prevede proroghe. Però, il procuratore Dettori, nell’ordinanza in cui prendeva atto del rinvio, parla di decisione del «tribunale» di sorveglianza e non del «magistrato» di sorveglianza. Tribunale che non ha ancora fissato l’udienza per «ratificare» la decisione del magistrato. E dunque, devono ancora partire i termini di sospensione oppure sono già decorsi?

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