La multa da 140 euro sul pullman Sab
Il papà: «Tutto chiarito, grazie a L’Eco»

Ricordate la lettera nella quale un papà raccontava del conto molto salato perché suo figlio aveva dimenticato a casa l’abbonamento.

Il problema - che non è attribuibile a colpa della società di trasporti - è stato chiarito. Così il genitore ha voluto scrivere alla redazione per confermare che è stata raggiunta una «reciproca pacificazione».

Superati i problemi di dialogo iniziali, il papà del ragazzo si è anche reso conto di quali e quante difficoltà chi si occupa del trasporto deve affrontare ogni giorno, alle prese con ogni tipo di persone, spesso anche maleducate e pericolose, come hanno raccontato le cronache recenti.

Parole di ringraziamento sono arrivate anche per il nostro giornale, che hanno contribuito a mettere la «trattativa» sul giusto binario.

Ecco la lettera
«Spettabile redazione,
sono ad aggiornarvi riguardo la multa da 140 euro elevata da Sab a mio figlio per aver dimenticato l’abbonamento del pullman.

Innanzitutto, intendo ringraziare il nostro giornale per avermi consentito di incontrare, grazie alla pubblicazione delle mie rimostranze, il direttore di Sab Bergamo, nella persona del sig. Giovanni Piccinini.

La prima, inaspettata gradita sorpresa, è stata il trovare, una volta superato il filtro dell’ufficio informazioni, persone “vere”, normali, in carne ed ossa. Niente male per chi temeva di trovarsi di fronte burocrati tutto norme e regolamenti. Persone normali e disponibili ad ascoltare le motivazioni delle persone, ma anche a spiegare in che razza di situazioni si trovano a gestire questo enorme flusso di mezzi e persone. Viaggiatori che rasentano vere e proprie denunce per falsificazioni, contraffazioni, duplicazioni di biglietti di viaggio. Una vera e propria epidemia che mette in ginocchio le casse dell’azienda, e non solo.

Di fatto non posso che essere felice di aver conosciuto queste squisite persone e i loro problemi di gestione, causati da viaggiatori che definire delinquenti è fare loro un complimento, ma anche per la reciproca pacificazione che ne è scaturita. Ancora una volta grazie al direttore Piccinini e ai suoi collaboratori e grazie anche a L’Eco di Bergamo, che, (inconsapevolmente?) ha reso possibile questo piccolo miracolo».

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