La pista non è finita
e i ciclisti finiscono nel fango

La pista non è finita, e i ciclisti finiscono nel fango. L'annunciata apertura del nuovo tratto della ciclopedonale, due giorni fa, è stata accolta da tantissimi appassionati che però si sono ritrovati in una situazione di disagio, portando anche qualche difficoltà nelle proprietà private della zona: infatti a oggi è percorribile solo il tratto che collega la Greenway di via Baioni fino a Valmarina, sede del Parco dei Colli, ma non quello ancora in fase di costruzione che parte dal colle che si trova dietro al monastero di Valmarina e si collega alla pista lungo il tracciato Quisa.

Fra ciclisti e pedoni che hanno preso letteralmente d'assalto il nuovo tratto di pista ciclabile a Valmarina c'è chi si è avventurato nel bosco e, trovandosi davanti il sentiero senza via d'uscita, ha attraversato un cantiere dove sono in corso i lavori: in molti, anziché tornare indietro, hanno scavalcato rovi e siepi, varcando anche campi e terreni privati, giungendo così fino all'interno di alcune abitazioni private.

«Il tratto in questione, quello che dal colle che si trova dietro al monastero di Valmarina che si collega alla pista lungo il tracciato Quisa è ancora in fase di costruzione - spiega in merito il presidente del Parco dei Colli Gianluigi Cortinovis - e verrà inaugurato il prossimo mese. È successo che alcuni partecipanti della "Fiera del Parco dei Colli", approfittando della mancanza di recinzione del cantiere su quel tratto ancora non percorribile, hanno percorso il tracciato della nuova pista proseguendo su alcuni terreni privati infastidendo così i legittimi proprietari. Più che parlare di mancanza di buonsenso, penso che molti dei ciclisti e pedoni che hanno percorso su terreni di proprietà privata fossero proprio disinformati. Il problema verrà subito risolto già da lunedì mattina e non si ripresenterà mai più - continua -. Perché l'area verrà recintata e disposta di segnali e avvisi di pericolo. È nostra premura invitare tutte le persone che amano andare in bicicletta o camminare a non attraversare quel tratto: oltre a non essere ancora aperto, a causa delle fitte piogge dei giorni scorsi, in alcuni punti è anche molto pericoloso».

Sull'apertura di quest'ultimo tratto verso il torrente Quisa e la Madonna della Castagna ci sono buone notizie. «Se il tempo ci assiste e non pioverà come nei giorni scorsi - conclude Cortinovis - verrà aperto fra due settimane al massimo e tutti i cittadini potranno così beneficiare anche di questo ulteriore percorso».

© RIPRODUZIONE RISERVATA