La storia di coraggio e passione
«In bici abbiamo scalato la crisi»

di Piero Vailati

Ci sono un commerciante di legnami, un promotore finanziario, un ristoratore, un medico, un artigiano, un imprenditore caseario... Detta così, potrebbe quasi sembrare l’inizio di una barzelletta, invece è una storia terribilmente seria.

Ci sono un commerciante di legnami, un promotore finanziario, un ristoratore, un medico, un artigiano, un imprenditore caseario... Detta così, potrebbe quasi sembrare l’inizio di una barzelletta, soprattutto quando poi si scopre cos’hanno combinato tutti questi soggetti messi insieme. Invece è una storia terribilmente seria.

Una storia di tenacia, di coraggio e di passione. E di quel pizzico di follia necessaria per sfidare la crisi senza limitarsi a giocare in difesa, ma guardandola negli occhi e scattandole in faccia come su una salita del Tour de France. Perché qui arriviamo al punto: cosa fanno un commerciante di legnami, un promotore finanziario e tutti gli altri di cui si diceva all’inizio?

Semplice: mettono in piedi un negozio di biciclette (e che negozio: 350 metri quadrati di esposizione a Carobbio degli Angeli con tre marchi leader del settore come Scott, Pinarello e Axevo) ascoltando la voce della loro grande passione, divenuta ormai così forte da sovrastare anche quelle di mogli e genitori che magari non sarebbero stati proprio dell’avviso. Poi però nel negozio ci piazzano tre esperti del settore, che sanno il fatto loro. Perché va bene la passione, ma la testa non deve mai mancare, soprattutto quando metti in gioco te stesso e la tua attività in un momento come quello attuale. In totale fanno così nove soci («meglio essere in tanti, così se va male ci perdiamo di meno»), tutti giovani – l’età va dai 30 ai 45 anni – tutti con quote paritetiche: due fondatori, quattro soci di capitale e tre soci dipendenti. Anche se poi è innegabile che siano i due fondatori – Giancarlo Magri e Raffaello Bizioli – i trascinatori e le vere anime dell’iniziativa.

È la storia di BeCycle, una storia cominciata giusto un anno fa, di questi tempi: «Abbiamo riflettuto sul fatto che in questa zona (Carobbio, dove vive Magri, ndr) mancava una struttura di questo tipo nonostante un potenziale bacino d’utenza molto interessante. Così al salone di Friederichshafen, in Germania, dove siamo sempre andati da semplici appassionati, ci siamo presentati con un pizzico di curiosità in più, provando a sondare il terreno con le marche presenti. Siamo partiti dalle più piccole, che ci hanno un po’ snobbato, mentre paradossalmente la prima ad ascoltarci è stata Scott, una di quelle che all’inizio quasi neppure pensavamo di contattare. E invece, passo dopo passo, ha creduto nel progetto. Così come Pinarello e Axevo. Così come più avanti Confiab (il Consorzio fidi delle imprese artigiane, ndr) che ci ha dato un aiuto decisivo».

Risultato: a metà dicembre il sogno era realtà («Se va bene aprite a febbraio, ci dicevamo tutti. Ma ci dicevano anche che saremmo falliti nel giro di sei mesi...») e oggi, otto mesi dopo, la macchina viaggia ormai a pieno regime, con un’esposizione di grande impatto e una serie di attività che vanno dalla biomeccanica-test funzionali (curata da Alberto Moraschini, laurea specialistica in Scienze motorie) all’assistenza (seguita da Mattia Biava e Vincenzo Persico, che è anche responsabile dell’area running), agli accessori. E poi ci sono tante iniziative in cantiere, a partire dalla creazione di un portale web per la gestione dell’usato e dall’organizzazione di incontri a tema (sulla tecnica, o sull’alimentazione) per offrire un servizio il più completo possibile.

Anche se poi, parlando di progetti, ne spunta uno che è proprio dietro l’angolo: «Tornare al salone di Freidrichshafen, fra una decina di giorni, a fare quattro chiacchiere con quelli che un anno fa ci avevano sbattuto la porta in faccia...»

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