La tragedia di Linate, 13 anni dopo
«Si pensa al profitto e non alla sicurezza»

«Siamo delusi da questa politica fallimentare del trasporto aereo, rivolta più al profitto che alla sicurezza dei passeggeri. Siamo delusi dalla rimozione di persone esperte e capaci e dall’inserimento tout court di personale proveniente da tutt’altro campo lavorativo»

« Ma siamo ancor più fortemente delusi dal degrado dell’aviazione italiana prodotto da coloro che, avendone la responsabilità, consentono tutto questo senza porvi rimedio». A 13 anni dalla tragedia aerea di Linate che causò 118 vittime, il presidente della Fondazione 8 Ottobre, Paolo Pettinaroli, denuncia apertamente le criticità della sicurezza del trasporto aereo italiano. Solamente nel 2013 si sono registrati oltre 200 mancati incidenti per incursioni accidentali in pista.

Tredici anni fa, l’8 settembre del 2001: un piccolo Cessna taglia letteralmente la strada all’aereo della Sas diretto a Copenhagen lanciato verso il decollo a quasi 300 chilometri l’ora. È l’apocalisse su Linate. Lo schianto sul capannone Nella sua semplicità sembra un banale incidente stradale, una mancata precedenza. Il Cessna che imbocca il raccordo sbagliato per colpa della nebbia, il nuovo radar di terra a Linate che non è ancora installato. È un attimo. L’Md87 travolge il piccolo velivolo e lo spezza in tre. Riesce poi ad alzarsi per una decina di metri, ma va a schiantarsi contro il deposito bagagli. Sono 9 i bergamaschi che hanno trovato la morte in quel tragico schianto: Simone Zanoli, Renato Dosmo, Giovanni, Clara e il piccolo Michele Rota, Simone Zanoli, Angelo Scaburri, Romano Blasi e Gian Bortolo Bettoni.

«Dopo il disastro di Linate scoprimmo che tale eventualità era stata ritenuta dagli esperti molto prevedibile a causa di deficienze tecniche e di incurie, peraltro facilmente rimediabili, ma alle quali nessuno seppe o volle provvedere» dichiara Pettinaroli. «Da allora poco o nulla è cambiato, ma noi non vogliamo rassegnarci a questo insopportabile modus vivendi».

Per fornire un apporto concreto alla sicurezza dei voli, i parenti delle 118 vittime – la metà straniere – all’indomani dell’incidente di Linate costituirono la Fondazione 8 ottobre 2001 «per non dimenticare». La Fondazione, che ha sede a Milano, in pochi anni ha riunito autorevoli esperti mondiali di sicurezza, tutti rigorosamente volontari, ed è seguita con attenzione e consultata da numerose Authority aeronautiche internazionali.

Nella ricorrenza dell’anniversario di Linate, l’Enac ha emesso la «Carta per i diritti delle vittime degli incidenti aerei», un protocollo scaturito dalla collaborazione con la Fondazione 8 Ottobre, e che è stato già recepito dall’Icao, l’Organizzazione mondiale dell’aviazione civile.

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