La valanga minaccia Ludrigno
Il sindaco: «Se serve, via tutti»

È sempre più alta la preoccupazione degli abitanti della contrada di Ludrigno, ad Ardesio, per il pericolo che dalle pendici del monte Secco e del Vaccaro possa cadere la valanga del Vendulo. La situazione è tanto critica che la contrada potrebbe anche essere evacuata.

È sempre più alta la preoccupazione degli abitanti della contrada di Ludrigno, ad Ardesio, per il pericolo che dalle pendici del monte Secco e del Vaccaro possa cadere la valanga del Vendulo. La situazione è tanto critica che la contrada abitata da poco meno di una ventina di persone potrebbe anche essere evacuata.

L’ha anticipato ieri sera il sindaco Alberto Bigoni, dopo il sopralluogo effettuato dal geologo Federico Rota lungo il canale del Vendulo, da dove scende la valanga di Ludrigno. «Sembra – afferma il sindaco – che lungo il canale del Vendulo ci siano ancora sacche da riempire. La situazione è comunque di massima allerta per cui nelle prossime ore, se necessario, si potrebbero determinare le condizioni per prendere le più opportune decisioni al fine di salvaguardare l’incolumità della popolazione della contrada».

La valanga in passato ha raggiunto più volte il greto del fiume Serio e anche parte della contrada di Ludrigno, seminando morte e rovina. Nelle prime ore di ieri mattina è scesa a valle, fermandosi appena sopra i prati della contrada. Visto tuttavia il carico di neve in quota si temono altri distacchi, favoriti sicuramente dalle alte temperature e dalle continue nevicate sopra i 1500 metri di quota.

«Siamo alquanto preoccupati», afferma Mirella Salera. Vive al civico 6 di una casa di Via Ludrigno che potrebbe essere investita dalla slavina. E proprio per paura che possa succedere, «in questi giorni abbiamo preso in affitto un appartamento fuori portata dalla valanga – aggiunge –. Avremmo tuttavia voluto un maggior interessamento da parte dell’amministrazione comunale, che si è vista poco. Quattro anni fa avevamo sgombrato, per l’incombente pericolo, la nostra casa: per alcuni giorni eravamo stati ospitati in albergo, quindi nei locali della ex scuola elementare di Ludrigno. E ora?».

Ricordiamo che anni fa sulla provinciale 49 , nel tratto interessato dalla valanga, era stato costruito un paravalanghe per proteggere gli automezzi. Altri lavori erano stati effettuati lungo il canale percorso dalla valanga. Non sufficienti, affermano gli abitanti di Ludrigno, per proteggere in modo adeguato l’abitato. Sul problema abbiamo sentito il sindaco Alberto Bigoni. «Non risponde assolutamente a verità – ha dichiarato – l’affermazione che non ci stiamo interessando al problema . Ogni giorno, quando la nebbia lo consente, osserviamo dal basso i canaloni da dove si stacca la valanga, anche su suggerimento di persone locali che, al netto delle polemiche, ben supportano l’amministrazione. È sicuramente una situazione che allarma, sia per il carico di neve in quota sia per le alte temperature. Per questo già nei giorni scorsi avevamo emesso un’ordinanza di divieto d’accesso alla Comunità Incontro e ad altre case che si trovano oltre il canale del Vendulo. Da oggi (ieri, ndr) inoltre è stata chiusa al traffico la vecchia strada che sale alla contrada», che ora si può comunque raggiungere attraverso la strada realizzata qualche anno fa.

In allerta da nove giorni

Bigoni ricorda anche che « come Comune, abbiamo messo, il 27 gennaio, in preallerta e lo abbiamo fatto anche oggi (ieri per chi legge) parte degli abitanti di Ludrigno , così come sollecitato il ripristino del protocollo d’intesa con la Regione Lombardia e altri enti, in funzione fino al 2012. Il che consentirebbe il sorvolo del fronte della valanga con elicotteri ed esperti , al fine di una valutazione più approfondita del pericolo. Inoltre sempre all’assessorato regionale abbiamo con forza evidenziato e rimarcato la necessità di portare a compimento il progetto del 2009 per ulteriori opere a monte del canale del Vendulo, a protezione dell’abitato. In questi casi le polemiche non servono a nulla, conta invece la collaborazione per il bene di tutti».

Sergio Valenti

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