L’adunata al via con l’alzabandiera
A Milano il «nonno» degli alpini - Foto

La 92esima Adunata degli alpini di Milano è entrata ufficialmente nel vivo dalle 10 con l’alzabandiera in piazza Duomo.

Nella mattina, alla presenza delle massime autorità di Ana e Truppe Alpine, del Sindaco Sala e del Governatore, al cospetto del Labaro Ana, del vessillo della sezione ospitante Ana Milano e dei gonfaloni di Milano, Sesto San Giovanni, Regione Lombardia e Città Metropolitana Milano, sulle note di Fratelli d’Italia è stato issato il Tricolore. È partita così ufficialmente la 92a Adunata Nazionale degli Alpini, dedicata al Centenario di fondazione dell’Associazione Nazionale Alpini, che nasceva proprio a Milano nel 1919. Il corteo si è poi spostato in Sant’Ambrogio per la deposizione della corona al Monumento ai Caduti milanesi.

Dalle 14 sarà anche possibile visitare la cittadella degli Alpini che esporrà mezzi militari anche ad alta tecnologia e che potranno essere toccati con mano e soprattutto grazie alla presenza degli alpini si potranno scoprire come vengono usati anche nelle missioni di pace. Nella cittadella, allestita nel parco Sempione, si potranno visitare anche mostre ed esposizioni che raccontano la gloriosa storia delle penne nere. Il momento più solenne è per le 18,30 quando sfilerà la bandiera di guerra per le vie del centro fino ad arrivare a Palazzo Marino. Già dalla giornata di ieri le vie della città meneghina hanno iniziato a tingersi di tricolore: assieme a striscioni di benvenuto agli alpini, le bandiere d’Italia sono state esposte su balconi e finestre. Sembra ormai essere confermato che la maggior parte degli alpini iscritti ai 278 gruppi della nostra provincia, contrariamente alla tradizione che li vuole già accampati nella città ospitante l’adunata dalle prime ore del venerdì, faranno i pendolari in giornata fra la Bergamasca e Milano.

Il consiglio è quello di usare i mezzi pubblici: a tal proposito Trenord emette tessere da 10 euro per la libera circolazione su tutti i mezzi di Trenord e di Metropolitana valida nei giorni 10,11,12 maggio. L’ideale per i pendolari dell’adunata.

A Milano, da San Giovanni Bianco, ci sarà anche Bernardo Bottani, classe 1920: è un reduce della campagna di Russia che ha avuto il suo epilogo più drammatico a Nikolajewka il 26 gennaio del 1943. Domenica, con ogni probabilità, ci sarà anche lui a sfilare. Le penne nere di San Giovanni Bianco stanno cercando di organizzare una jeep che gli consenta di partecipare al corteo. Una partecipazione simbolica, capace di ricordare anche tutti i compagni che da Nikolajewka non sono più tornati. «Sono ricordi troppo tristi, impossibili da cancellare. Vedo ancora i carri armati russi che travolgono i miei commilitoni, schiacciandoli: si scorgevano nella neve brandelli umani e tanto sangue. Uno scenario spaventoso» racconta il reduce Bottani, 99 anni, che proprio a causa del gelo ha subìto anche l’amputazione di due piedi.

Accanto a questi ricordi drammatici però anche il senso di gratitudine per una serie di eventi fortuiti che gli hanno consentito di fare ritorno a casa: «Iniziando da quella mano di un commilitone che mi ha letteralmente spostato di peso evitandomi di essere travolto da un carro armato».

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