«A Telgate per il kickboxing»
Ma 11 turchi erano clandestini

«Andiamo a Bergamo per una gara internazionale di Kickboxing. Questa é la locandina. Questo è l'invito». Più o meno così hanno detto alla Polizia di Frontiera al loro arrivo, sabato scorso, all'aeroporto di Malpensa. Ma gli agenti non ci hanno creduto.

«Andiamo a Bergamo per una gara internazionale di Kickboxing. Questa é la locandina. Questo è l'invito». Più o meno così hanno detto alla Polizia di Frontiera al loro arrivo, sabato scorso, all'aeroporto di Malpensa. Ma gli agenti non ci hanno creduto.

Hanno preso in consegna il gruppo di dodici cittadini provenienti dalla Turchia, li hanno fatti accomodare e hanno iniziato a capirci qualcosa di più. La manifestazione sportiva c'era davvero, a Telgate, ed era il 10° Italian Open International organizzato da Marco Bertoletti, direttore della Asd Cskb.

Bertoletti è stato contattato dalla Polaria e ha spiegato di aver diffuso la notizia della gara su internet, pertanto poteva essere stata vista anche da quei ragazzi. Ma la polizia, specializzata in immigrazione clandestina, ha chiesto altri particolari: ad esempio quale attrezzatura serva per partecipare al torneo e disputare la gara.

Constatato che l'attrezzatura era pochissima, undici dei dodici turchi sono stati respinti alla frontiera. Una ragazza, Sahin Kiraz, però è stata lasciata proseguire, è regolarmente arrivata a Telgate e ha partecipato alla manifestazione, anche se ha perso tutti i sui tre incontri.

Episodi simili erano già accaduti: all'internazionale Sankaku di judo, che si svolge a Bergamo, alcuni anni fa un gruppo di ghanesi era arrivato regolarmente a Malpensa per partecipare alla gara, ma in realtà nel viaggio verso Bergamo se ne erano perse le tracce e al palazzetto non erano mai arrivati.

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