«Trasporti extraurbani, norme inique»
La replica della SAB: «È tutto regolare»

Brutta sorpresa per le migliaia di studenti che in questo periodo acquistano l'abbonamento annuale per i servizi di trasporto extraurbano. Una signora di Treviolo - si legge in un comunicato diffuso dal Movimento Consumatori -  ha segnalato al Movimento stesso «una vistosa anomalia nel "Contratto di Trasporto" che SAB fa sottoscrivere agli utenti in procinto di acquistare un abbonamento». In realtà analoga procedura viene sostanzialmente seguita anche da Sai e da Locatelli, ma non da Atb, che volendo rilanciare gli abbonamenti ha preferito definire prezzi certi e definitivi.

«Nel caso specifico - prosegue il comunicato - la signora doveva acquistare un abbonamento cumulativo per il figlio studente dell'Istituto Alberghiero di S.Pellegrino, ovvero utilizzare mezzi ATB da Treviolo a Bergamo e mezzi SAB da Bergamo a S.Pellegrino. Il costo, già di per se elevato, circa 560 euro, con validità dal 1° settembre al 30 giugno 2011 non è definitivo: in sostanza l'utente non sa quanto pagherà il servizio».

«Infatti la richiesta di rilascio dell'abbonamento annuale ha validità solo se viene sottoscritta anche una clausola di integrazione. In una pagina SAB spiega che il prezzo dell'abbonamento potrà subire variazioni al rialzo poichè "a causa della manovra economica straordinaria d.l. n°78/2010 comportante diminuzioni di risorse pubbliche per il trasporto pubblico locale, si potrà trovare nella necessità di aumentare le tariffe, anche in abbonamento, in misura e modalità ad oggi non ancora note e molto attendibilmente a partire dal prossimo gennaio 2010"».

«La clausola - si legge ancora nel comunicato - prosegue indicando anche i criteri e le percentuali degli aumenti previsti (ma al momento non noti). Il Movimento Consumatori ritiene la clausola imposta da SAB agli utenti irregolare, oltre che vessatoria. In sostanza si presume un aumento, probabile ma allo stato di fatto non esistente, senza quantificarlo, costringendo l'utente a sottoscrivere una sorta di consenso contrattuale all'aumento presunto».

«Questa clausola - prosegue il documento - viola, oltre alle più semplici norme di rapporto fra erogatore di un servizio e utente, anche il buon senso e la logica. "Come è possibile" affrema Enea Guarinoni, segretario del Mv. Consumatori, " firmare un contratto di trasporto pubblico che ha durata da settembre 2010 a giugno 2011 senza sapere qual'è il costo esatto del servizio?". Il Movimento Consumatori contesta anche le modalità con cui gli utenti vengono informati; la clausola è un foglio fitto di righe scritte in piccolo e solo un'attenta lettura consente di comprendere appieno il contenuto».

«Questo tipo di comunicazione, soprattutto se avente per oggetto un'aspetto importante del contratto quale il costo, - conclude il comunicato stampa - lede il diritto del consumatore di essere correttamente informato, come prescritto dal Codice del Consumo. Il Movimento Consumatori invita la Direzione SAB a trovare soluzioni diverse, consentendo ad esempio di pagare l'abbonamento annuale a rate, mantenendo certo il costo del servizio. La crisi economica esiste per davvero e le famiglie, anche nella nostra provincia, sostengono enormi sacrifici anche per garantire lo studio ai propri figli; un esborso di 560 euro per l'abbonamento è già un impegno notevole. Impossibile correre il rischio all'inizio del prossimo anno di dover pagare un supplemento di costo».

La replica della SAB - SAB, da parte sua, fa sapere - pareri legali alla mano - che non si tratta di clausola vessatoria, anche perchè l'utente, nel caso in cui venga applicata, può tranquillamente recedere ottenendo anche il rimborso per la quota parte non usufruita. Inoltre SAB rileva anche il fatto che qualora l'utente voglia costi certi può acquistare l'abbonamento mensile. La scelta di inserire questo tipo di clausola - fa sapere la SAB - è dovuta al fatto che per poter garantire servizi efficienti all'utenza è necessario mettersi al riparo da possibile variazioni al rialzo dei costi di esercizio.

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