«Trovalavoro»
su L'Eco 300 posti

Le cronache degli ultimi mesi ci hanno assuefatto a parole come cassa integrazione e mobilità, con le crisi aziendali che hanno coinvolto piccole e grandi realtà. E la Bergamasca, territorio indicato da molti come maggiormente al riparo dalla crisi rispetto ad altre zone d'Italia, non è stato certo risparmiato. Non bisogna fare però di tutta l'erba un fascio, perché se è innegabile che tutti i settori, chi più, chi meno, stanno pagando gli effetti della crisi, ci sono aziende in cerca di personale anche in vista di un'eventuale assunzione a tempo indeterminato.

E sulle pagine interne de «L'Eco di Bergamo» in edicola domani, giovedì 30 aprile, si potranno trovare circa 300 annunci di lavoro suddivisi a seconda del Centro per l'impiego o dell'agenzia per il lavoro che ricercano una determinata figura professionale. Un'iniziativa che è decollata settimana scorsa con l'obiettivo di facilitare l'incontro fra domanda e offerta di lavoro in un periodo non certo facile per l'economia a livello globale. Addetti alla qualità, carpentieri, impiegati, venditori, addetti alle sale giochi, analisti finanziari, bariste e programmatori informatici sono solo alcune delle professioni richieste sul nostro territorio e nelle zone limitrofe. Perché in attesa della tanto agognata ripresa c'è chi stringe i denti e cerca di attrarre a sé quelle professionalità che gli consentiranno di agganciare la ripresa appunto e aziende che fanno fortunatamente parte di quei comparti che non sembrano risentire della crisi, uno su tutti quello alimentare.

L'iniziativa avrà cadenza settimanale e si ripeterà ogni giovedì, inserendosi nel quadro della crisi economica che ha toccato anche la Bergamasca, traducendosi in chiusure o ristrutturazioni aziendali e conseguenti licenziamenti o provvedimenti di cassa integrazione, ma anche in voglia di rimettersi in gioco. Secondo recenti indagini condotte sia da Confindustria che da Unioncamere è emerso che gli imprenditori intervistati non prevedono di fare ricorso a licenziamenti (se non altro massicci), preferendo utilizzare strumenti come gli ammortizzatori sociali, consapevoli quindi dell'importanza di tenere stretta a sé la forza lavoro, professionalità che hanno acquisito conoscenze e esperienza nel corso degli anni in cui hanno lavorato in una determinata azienda. Ecco allora alcune pagine specchio di quell'imprenditoria che non si arrende.

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