Le piazze nel centro storico:
«Solo parcheggi e nulla più»

Parcheggi, nel migliore dei casi anonimi luoghi di transito. Il turista ci capita per caso, il residente posteggia l’auto e se ne va. Oggi la Cittadella e piazza Angelini sono «spazi indegnamente dimenticati»,dice con rammarico lo storico dell’arte Piervaleriano Angelini.

Parcheggi, nel migliore dei casi anonimi luoghi di transito. Il turista ci capita per caso, il residente posteggia l’auto e se ne va. Oggi la Cittadella e piazza Angelini sono «spazi indegnamente dimenticati», dice con rammarico lo storico dell’arte Piervaleriano Angelini, nipote di Luigi e figlio di Sandro, l’ingegnere e l’architetto ai quali si deve l’attuale aspetto delle due piazze del centro storico (e molto altro della Bergamo in cui viviamo).

Malandate e mal segnalate, tanto da spingere la Terza Circoscrizione a chiedere l’intervento del Comune per mettere fine al degrado. «Un errore non far interagire gli spazi e i diversi ambiti del centro storico - nota il secondogenito di Sandro -. Piazza Vecchia è stata svuotata dalle auto e ora la si riempie con iniziative di vario genere, dimenticando il resto. Io ho la fortuna di abitare in via Arena, nella casa che era di mio padre, di lì non passa mai nessuno, la domenica sono tutti a fare le vasche in via Colleoni».

Quando alla fine degli anni Trenta Luigi Angelini avviò i lavori di risanamento di Bergamo Alta, pensò a realizzare una via pedonale alternativa alla Corsarola, che portasse dal Mercato delle scarpe a Colle Aperto. Il progetto non fu concluso, si fermò al vicolo della Canonica. Abbattuti edifici fatiscenti per dare aria e luce alle case a ridosso della torre di Gombito, liberata la zona tra piazza Pendezza e via Mario Lupo, prese forma il passaggio pedonale che ancora oggi vediamo.

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