Legambiente e la Brebemi vuota
«Ora temiamo il boom di capannoni»

Brebemi semi deserta? Gli ambientalisti non sorridono: «Il peggio deve ancora arrivare: dopo le centinaia di ettari agricoli sacrificati all’asfalto, ora ci aspettiamo l’assalto urbanistico». E a Maroni: «Basta con i megaprogetti»

Brebemi semi deserta? Gli ambientalisti non sorridono: «Il peggio deve ancora arrivare – dichiara Damiano Di Simine, presidente Legambiente Lombardia – dopo le centinaia di ettari agricoli sacrificati all’asfalto, ora ci aspettiamo l’assalto urbanistico»

Il perché è presto detto: «Un’autostrada vuota è un’irresistibile occasione per l’intreccio di interessi della concessionaria autostradale e dei grandi operatori immobiliari, all’una serve traffico, agli altri l’infrastruttura. Nella Bassa, da Segrate a Calcio, ci sono già centinaia di ettari di capannoni programmati, tra centri commerciali e logistici, e siamo sicuri che molte vedette sono già appostate tra i banchi degli uffici tecnici comunali. Occorre un superiore livello di attenzione e vigilanza perchè la Brebemi non segni la fine di un millenario paesaggio agrario».

Legambiente risponde anche a Maroni, che ha ribadito la necessità dei megaprogetti infrastrutturali: «Il ciclo politico in cui progetti come quelli di Brebemi, Teem e Pedemontana sono maturati è finito da tempo, Maroni non si ostini a cavalcare un cavallo sfiancato. Piuttosto, riprenda in mano quei progetti e mobiliti le strutture regionali, a partire da Infrastrutture Lombarde, per una profonda revisione finalizzata alla limitazione del danno. Diversamente tra qualche mese toccherà assistere allo stesso desolante spettacolo all’apertura della prima, inutile tratta di Pedemontana».

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