L’Expo ha il suo Albero della vita
Tonnellate di acciaio e larice - Video

Adesso anche da lontano l'Expo di Milano si vede. Anche dall'autostrada si scorge la cima dell'Albero della Vita, la struttura di 35 metri che è l'icona del Padiglione Italia all'esposizione universale.

Mercoledì 4 marzo, infatti, è stata montata la chioma, cioè l'intreccio di legno di larice che ha un diametro di 45 metri e rappresenta i rami dell'Albero. È l'edificio più alto di tutta l'Expo e quindi il più visibile. E lo sarà di più una volta montati e «accesi» tutti gli effetti speciali che lo animeranno: ventagli come fiori che si schiudono, luci, musica, nebulizzazione dell'acqua, fumi, giochi pirotecnici.

Quando aprirà l'esposizione garantirà uno spettacolo all'ora, di giorno e di notte: in tutto 1260 show che si potranno ammirare dai 3000 posti a sedere nelle tre file di gradinate costruite intorno alla lake Arena, lo specchio d'acqua di 90 metri di diametro al centro del quale è stato montato l'Albero. Dimenticate le polemiche e i ritardi, è stato un giorno per festeggiare. Un po’ come se avessero messo l'antenna sulla tour Eiffel (costruita per l'esposizione di Parigi del 1889).

L'Albero - che riprende un simbolo presente in «tutte le culture, dalla Bibbia ad Avatar» come ha detto il suo ideatore Marco Balich - è ispirato al mosaico del duomo di Otranto, ma soprattutto al pavimento di piazza del Campidoglio progettato da Michelangelo, di cui è una versione in 3D. Ha una struttura di acciaio (per cui sono occorse 150 tonnellate di metallo) intorno a cui si intreccia la parte in legno (90 tonnellate), che sarà poi adornata con una serie di piante.

Per l'Albero sono scesi in campo diversi partner e sponsor. Coldiretti ha pagato 2 milioni di euro per la progettazione del concept e la gestione artistica dell'opera alla Balich Worldwide Show. Un passaggio su cui il presidente dell'Antitrust Raffaele Cantone ha chiesto chiarimenti. Il vaglio dell'Anac ha preso in esame i vari aspetti della realizzazione dell'Albero, fino alla gara (da quasi 4 milioni di euro) per gli effetti speciali, aggiudicata a fine gennaio. Della costruzione vera e propria si è occupato, gratuitamente, Orgoglio Brescia, un consorzio di aziende creato ad hoc che sta lavorando a tempo di record, considerato che è arrivato in cantiere il 5 gennaio.

La chioma dell'albero è stata montata con una tecnica mai tentata prima. Non è stata issata con una gru ma «infilata» nella prima parte del tronco di metallo. Poi la struttura in acciaio è stata completata e la chioma, questa mattina nel giro di un paio d'ore, è stata sollevata con un sistema di argani e carrucole.

«Una grande soddisfazione» ha ammesso Giancarlo Turati, del consorzio. Ora resta da finire il montaggio delle parti in legno: il tronco e le radici, larghe 45 metri, che affondano nell'acqua del lago. «Dovremmo finire la parte strutturale - ha concluso - in tre settimane».

Per saperne di più ci si può collegare al sito di Expo 2015

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