L’omicidio di Sara, il marito si difende
«Ho reagito ad una sua aggressione»

Il Gip Maccora si è riservato ancora del tempo prima di procedere alla convalida dell’arresto.

«Ho reagito in risposta ad una sua aggressione». Questa la linea difensiva di Amine El Gahazzali, il 25enne marocchino accusato di avere ucciso a coltellate la moglie, Sara El Omri, con la complicità della giovane (16 anni) amante di origine kosovare residente in Svizzera. L’uomo ha risposto a tutte le domande poste dal Gip Ezia Maccora, che si è riservata ancora del tempo prima di procedere alla convalida dell’arresto dell’uomo. Molto probabilmente la decisione sarà presa nella giornata di sabato 6 giugno.

La tesi difensiva del 25enne marocchino non pare però avere raccolto molto credito negli inquirenti, sia per le modalità dell’accaduto che per la corporatura fisica dell’uomo: difficile pensare ad una reazione ad una aggressione da parte della moglie. L’accusa per lui e la giovane amante è di omicidio volontario in concorso. Intanto su Facebook è stato organizzato un evento per ricordare la 19enne uccisa: «Tutti insieme per Sara» dà appuntamento domenica 7 giugno alle 22 Il parcheggio dell’ex Asl di Albino, vicino alla fermata della Teb, alla fontanella di acqua potabile dove parte il tratto di pista ciclabile. Il posto dove nella notte tra martedì e mercoledì scorso si è consumato il delitto.

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