Lorini ancora carabiniere eroe
Rischia ma blocca due malviventi

Sprezzante del pericolo e mettendo a rischio la propria incolumità si è catapultato nell’auto di tre malviventi, bloccandoli e consegnandone due alla giustizia, dopo che quelli lo avevano trascinato in retromarcia per una ventina di metri.

Sprezzante del pericolo e mettendo a rischio la propria incolumità si è catapultato nell’auto di tre malviventi, bloccandoli e consegnandone due alla giustizia, dopo che quelli lo avevano trascinato in retromarcia per una ventina di metri con l’intento di fargli del male e liberarsene.

Così il vicebrigadiere dei carabinieri Roberto Lorini, 49 anni, in servizio alla stazione di Romano, martedì 12 novembre è tornato ancora una volta protagonista delle cronache con una nuova azione coraggiosa.

Nel maggio 2012 Lorini entrò nell’Agenzia delle Entrate di Romano, dove un imprenditore teneva in ostaggio gli impiegati per protestare contro le tasse e con il dialogo riuscì a convincere il sequestratore ad arrendersi e a deporre il fucile che aveva con sé. Per questo è stato anche premiato con la medaglia d’oro al valor civile.

Ieri il vicebrigadiere Lorini ha invece messo fine, a Isso, sull’ex statale 11, alla fuga lunga alcuni chilometri dei sospetti che pochi minuti prima avevano tentato di investirlo e poi speronato l’auto dei militari in diverse occasioni, non fermandosi al loro alt.

A essere arrestati sono un 50enne e un 20enne nativi di Milano, che vivono in un accampamento di nomadi di Cascina Gobba, con numerosi precedenti penali: contro di loro le accuse di tentato omicidio, resistenza e violenza a pubblico ufficiale, danneggiamento di auto militare, possesso di attrezzi atti allo scasso e furti aggravati. Non si sa nulla del loro complice che è riuscito a sfuggire a Lorini, uscendo dall’auto e dirigendosi a piedi nei campi in direzione di Fara Olivana.

«È tutto vero, abbiamo messo a segno due furti e poi alla vista dei carabinieri siamo scappati per paura». Hanno ammesso tutte le loro responsabilità in direttissima davanti al giudice Donatella Nava i due nomadi residenti a Milano arrestati martedì a Isso dopo un inseguimento a folle velocità partito a Romano di Lombardia: si tratta di R. S., 50 anni, e di suo nipote M. H., 20 anni, il primo con parecchi precedenti specifici, il secondo con solo una denuncia per furto.

Il giudice ha convalidato entrambi gli arresti, disponendo il carcere per il 50enne (anche visto il suo «totale spregio verso la legge e le forze dell’ordine») e l’obbligo di firma quotidiano per il nipote. Per entrambi processo rinviato al 21 novembre.

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