«L’ospedale Papa Giovanni XXIII
non deve perdere il suo status di Ao»

Mario Barboni, consigliere del Pd, insieme ai colleghi della Commissione sanità ha presentato un emendamento in Regione affinché l’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo sia tutelato come Azienda ospedaliera.

Ecco il comunicato del Pd regionale. «Dopo il voto estivo alla riforma sociosanitaria, Maroni aveva garantito alle opposizioni un confronto autunnale, per ridiscutere, alla luce di nuove audizioni con i rappresentati di ospedali e territori, la tutela di alcune aziende ospedaliere con uno status diverso dalle altre, proprio per la presenza di 5 alte specialità a più elevata intensità e complessità dedicate all’emergenza urgenza e alla tipologia di specialità medico chirurgiche e di servizi di supporto e del collegamento con la ricerca scientifica, come da Decreto Balduzzi, e la riorganizzazione di alcuni ambiti territoriali. Dalle audizioni con sindaci e rappresentanti ospedalieri è giunta la richiesta perentoria di conservare alcune Ao, come quella bergamasca, per non disperdere un patrimonio legato alla ricerca e alla vocazione scientifica internazionale dell’ospedale».

«Il consigliere Pd Mario Barboni, insieme ai colleghi della Commissione Sanità perciò ha appena presentato un emendamento specifico all’Allegato 1 per chiedere la tutela di Papa Giovanni XXIII, affinché non diventi Asst perdendo così il suo status. “Mercoledì in Commissione Sanità si svolgerà l’ultima battaglia per l’approvazione dell’ultimo stralcio di questa controversa riforma socio sanitaria, che, così come è stata concepita rischia di non rispondere affatto ai bisogni di cittadini e territori. Noi, come preannunciato ad agosto, come Pd faremo la nostra parte fino in fondo. Il metodo di confronto dei dati usato per il presidio di Bergamo non è stato certo il più opportuno, Il Papa Giovanni XXIII non è confrontabile con un ospedale solo monospecialistico ma non è nemmeno un piccolo ospedale di territorio - ha detto il consigliere Mario Barboni - . Le ipotesi previste dalla Giunta appaiono perciò ancora una volta non in linea con le esigenze e i bisogni della provincia di Bergamo. Se la maggioranza non accetterà il nostro emendamento si dovrà assumere la responsabilità di tutto questo, di fronte ai cittadini».

© RIPRODUZIONE RISERVATA