L’ultrà arrestato per la bomba a Torino
Il gip ha negato gli arresti domiciliari

Le sue affermazioni («millantavo, sono frasi senza fondamento, volevo soltanto scherzare con gli amici») non hanno convinto il gip di Torino, che ha respinto la richiesta degli arresti domiciliari per l’ultrà di Romano.

Giorgio Evenzio Saurgnani, il 28enne assicuratore di Romano arrestato perché sospettato di aver lanciato l’ormai famosa bomba carta durante l’ultimo derby di Torino ferendo 11 tifosi granata. quindi resta in carcere a Torino.

Il suo avvocato, dopo l’interrogatorio di garanzia di venerdì 12 giugno, aveva chiesto gli arresti domiciliari: il gip lunedì mattina ha deciso. A fare finire dietro le sbarre il giovane una serie di messaggi agli amici, uno dei quali inviato alle 14,52 del 26 aprile, cinque minuti prima del lancio della bomba carta: «Tra poco boom».

Saurgnani, ultrà juventino non aggregato a tifoserie organizzate, era già stato denunciato a piede libero il 30 aprile dalla Digos di Torino, che lo aveva identificato (insieme a due torinesi e un milanese) grazie a alcuni filmati delle telecamere dello stadio e video amatoriali girati dai tifosi.

In quell’occasione la sua abitazione era stata perquisita ed erano stati trovati proiettili, torce e alcuni tubi idraulici di tre metri, divisi in bastoni di 70-80 centimetri, spesso utilizzati negli scontri tra tifoserie. Sul suo cellulare erano state trovate fotografie di lui con gli amici, armati di coltello o con bombe carta del tutto simili a quella lanciata in occasione del derby della Mole.

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