Lussana, il preside a tutta la scuola
«Insieme, non perdiamo la fiducia»

«La nostra comunità scolastica è stata colpita all’inizio di quest’anno, proprio nei suoi primi attimi, da un evento drammatico che ha toccato la sensibilità di ognuno di noi e continua a segnare la nostra coscienza». Inizia così la lettera del preside del liceo Lussana, Gualtiero Beolchi.

«La nostra comunità scolastica è stata colpita all’inizio di quest’anno, proprio nei suoi primi attimi, da un evento drammatico che ha toccato la sensibilità di ognuno di noi e continua a segnare la nostra coscienza».

Inizia così la lettera del preside del liceo Lussana, Gualtiero Beolchi indirizzata a «tutte le componenti della scuola», riferendosi all’episodio del 15enne di Stezzano precipitato dai piani alti della scuola.

«Sento l’esigenza di rivolgermi un momento a tutti voi che iniziate il percorso di quest’anno sotto il peso di questa sofferenza e di questa inquietudine - prosegue la lettera -. Non abbiamo gli strumenti, soprattutto adesso, per provare a capire quanto è accaduto».

«Di fronte a situazioni così radicali credo dobbiamo avere l’umiltà di riconoscere che nella vita vi sono esperienze che ci superano e ci invitano ad abbandonare la pretesa di ogni spiegazione sbrigativa, spingendoci piuttosto a stare vicini nel silenzio a chi è così segnato dal dolore».

«Non abbiamo le parole - aggiunge il preside - per accompagnare questo dolore, perché avvertiamo subito la sproporzione tra quello che vorremmo provare a dire e quello che è successo. Ci rimane però il senso di essere una comunità e di avere perciò la possibilità di costruire e di vivere dei legami mentre condividiamo il nostro percorso. Proprio la possibilità di attingere a questi legami, nella loro diversa profondità e natura, con gli altri studenti con gli insegnanti, con i genitori, mi pare tra le risorse più preziose che ci offre la scuola, in qualunque momento».

«Vorrei richiamarvi alla possibilità e al valore di queste relazioni - è la conclusione -, mentre ci incoraggiamo a non perdere la fiducia nella profondità e anche nella bellezza, almeno in certi momenti, del lavoro che facciamo insieme».

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