Malformazioni cranio-facciali
Bergamo fa scuola nel mondo

Hanno spesso nomi difficili dietro i quali si celano drammi e sofferenze infinite, capaci di trascinarsi per una vita intera in un clima di solitudine. Sono le malformazioni cranio-maxillo-facciali «importanti» che il papa Giovanni cura oggi con grande successo.

Hanno spesso nomi difficili dietro i quali - per chi ne viene colpito - si celano drammi e sofferenze infinite, fin dai primi vagiti, capaci di trascinarsi per una vita intera in un clima di solitudine e, a volte, anche di abbandono. Sono le malformazioni cranio-maxillo-facciali «importanti», quelle cioè particolarmente gravi, non soltanto per le immediate conseguenze legate alla sopravvivenza di chi ne è rimasto vittima, ma anche per le condizioni psichiche e sociali cui si è inesorabilmente condannati dall'aver tratti somatici deformi.

Da alcuni anni, però, nuove tecniche e avanzatissime strumentazioni chirurgiche possono risolvere al meglio molti di questi problemi, anche i più ostici e i più drammatici, ridando una vita normale, fatta di serenità e di affetti, diritto di tutti.

Una strada che l'ospedale «Papa Giovanni» ha imboccato ormai da una dozzina d'anni, e che ben presto l'ha portato ad essere un centro di riferimento internazionale di assoluto livello, al quale gli stessi chirurghi americani - pionieri in questo campo - guardano con grande interesse.

Merito di Antonino Cassisi, 52 anni, messinese d'origine ma bergamasco d'adozione (da oltre vent'anni), che si formato alle migliori scuole del mondo. Allievo del mitico Ralph Millard, dopo la laurea in Italia Cassisi si è specializzato in Chirurgia pediatrica negli Stati Uniti, al «Jackson memorial hospital» di Miami e al «Miami children's hospital», dapprima sotto la direzione di Millard e poi sotto quella di Anthony Wolfe, altro «colosso» di questo genere di chirurgia.

Primario della Chirurgia maxillo-facciale dei «Riuniti», continua ad approfondire alcuni particolari aspetti tecnici, alternando soggiorni americani a viaggi in Germania (altro Paese in cui questo tipo di chirurgia vanta grandi professionalità), nei Paesi arabi e nell'Est Asiatico.

Cassisi affronta in modo completo le malformazioni acquisite e congenite, sia negli adulti sia, soprattutto, nei bambini.
«Le patologie più frequenti - spiega - vanno dalle labiopalatoschisi alle craniofaciostenosi, dalle ostruzioni respiratorie alle malformazioni acquisite, tutte patologie con un grosso impatto a livello sociale. In casi di craniostenosi, restringimenti anormali della scatola cranica, è di fondamentale importanza intervenire il più precocemente possibile non solo per ridare al cranio e al viso un aspetto normale, ma soprattutto per decomprimere il cervello, che proprio nel primo anno di vita ha una crescita molto importante: così facendo si evita anche il ritardo mentale che può instaurarsi se non si intervenisse per tempo. Nel caso di ostruzioni respiratorie, i bambini non solo non riescono a crescere, ma possono anche restare vittime delle cosiddette "morti bianche". Nell'ostruzione delle fosse nasali siamo in grado di intervenire in bambini molto piccoli, anche sotto i due chili di peso, così come nei casi in cui la mandibola non si è sviluppata, provocando un'ostruzione a livello della faringe, siamo in grado di intervenire creando lo spazio per il passaggio dell'aria senza eseguire la tracheotomia su neonati anche al di sotto dei tre chili di peso».

Quanto alle labiopalatoschisi (una malformazione congenita complessa), la tecnica ereditata da Ralph Millard consente a Cassisi «di restituire ai bambini nati con questa terribile malformazione non soltanto la piena funzionalità ma un perfetto risultato anche dal punto di vista estetico».

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