Malpaga, raduno delle famiglie
Così il borgo torna al passato

Per un giorno l’antico borgo di Malpaga tornerà al passato, ritrovando le vecchie atmosfere contadine che fino ad alcuni decenni fa si respiravano nelle cascine che punteggiavano la campagna all’ombra del castello di Bartolomeo Colleoni.

Si ritorna a casa. Per un giorno l’antico borgo di Malpaga tornerà al passato, ritrovando le vecchie atmosfere contadine che fino ad alcuni decenni fa si respiravano nelle cascine che punteggiavano la campagna all’ombra del castello di Bartolomeo Colleoni.

Domani, infatti, è in programma il secondo «Raduno delle famiglie malpaghesi», cioè la «rimpatriata» di quanti, per motivi di lavoro o di matrimonio, hanno dovuto lasciare la propria casa natale, per emigrare altrove, in altri paesi della Bergamasca o addirittura all’estero.

Gli organizzatori, tutta gente del borgo, che ancora è rimasta attaccata alle proprie radici, hanno allestito un ricco programma di festeggiamenti.

Si parte alle 10, con l’accoglienza delle famiglie malpaghesi. Con loro ci sarà anche padre Santino Epis, 74enne, monfortano, memoria storica di Malpaga, uno degli organizzatori della famosa «Sagra dei due castelli in festa (Cavernago e Malpaga)», che verrà festeggiato per il suo 50° anniversario di sacerdozio, avvenuto a Roma il 22 febbraio 1964.

L’occasione sarà la Messa delle 10,30, celebrata nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista e animata dalla corale Santa Cecilia di Sforzatica Santa Maria, diretta dal maestro Eugenio Fenili. Al termine della Messa, presso i locali del vecchio asilo parrocchiale, è prevista la cerimonia di inaugurazione della mostra «Malpaga: il borgo, la gente, le tradizioni, la chiesa, il castello».

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