Mamme dopo il trapianto
Doppia festa al Papa Giovanni

Sabato 23 maggio l’Ospedale Papa Giovanni XXIII celebra la Giornata nazionale della donazione degli organi e la Festa della mamma. Un incontro aperto a tutti per capire come è possibile diventare mamma dopo una malattia oncologica e dopo un trapianto e uno spettacolo teatrale animeranno una giornata di festa pensata per grandi e piccini.

Al Papa Giovanni XXIII sabato 23 maggio a partire dalle 8.45 si festeggia la Giornata nazionale per la donazione di organi e tessuti e la Festa della mamma con un doppio appuntamento. La mattina, in collaborazione con la Fondazione Civis, le aule della Formazione (ingresso 55) ospiteranno un incontro con gli specialisti del Papa Giovanni che spiegheranno come è possibile diventare mamma dopo una malattia oncologica e dopo un trapianto. È prevista anche la testimonianza di pazienti che hanno avuto un bambino dopo la malattia.

Nel pomeriggio grande festa in Hospital street per grandi e piccini con gli stand delle associazioni e alle 16 lo spettacolo teatrale “Robby, il delfino con la pinna arcobaleno” seguito dalla merenda, a cura degli Amici della Pediatria. L’ingresso è libero e gratuito a tutte le iniziative.

«Abbiamo pensato a un’iniziativa che potesse celebrare il ruolo del Papa Giovanni XXIII come “ospedale della vita” nel mese in cui in tutto il mondo si festeggia la Festa della mamma e a ridosso della Giornata nazionale della donazione, che viene celebrata il 31 maggio – spiega Mariangelo Cossolini, coordinatore al Prelievo e trapianto d’organo della provincia di Bergamo -. In particolare vogliamo sottolineare come oggi la malattia o il trapianto non siano un ostacolo insormontabile per diventare mamma. In questi casi la donazione ha un valore ancora più grande, perché non solo ha permesso a una donna di guarire, ma anche di generare una nuova vita».

Dalle 16 i protagonisti diventeranno invece i bambini. In Hospital street andrà in scena lo spettacolo teatrale ispirato alla fiaba «Robby, il delfino con la pinna arcobaleno», un racconto pensato per spiegare in modo semplice ma efficace il trapianto ai più piccoli.

«Spesso è difficile presentare ad un bambino un programma terapeutico tanto complesso e faticoso, quanto inevitabile, come un trapianto. I bambini vogliono sapere che cosa li attende, che cosa rappresenta quella cicatrice, perché devono prendere tutti i giorni determinati farmaci. Da queste domande è nata una fiaba, con il contributo di medici, genitori, infermieri, psicologi e amici, che presenta l’evento trapianto come un dono che salva la vita e che vede tante persone accompagnare il bambino e la sua famiglia in questo cammino difficile, ma di speranza - spiega Milena Lazzaroni, presidente Amici della Pediatria -. Una fiaba che riteniamo possa essere utile anche ad altri bambini, in altri Centri Trapianto, nei reparti di pediatria o nelle scuole, per pensare alla malattia come occasione di relazione, di solidarietà e di accoglienza e per offrire una nuova opportunità per abbattere i muri dell’indifferenza o del pregiudizio. Quest’anno ricorre il venticinquesimo anniversario dalla nostra fondazione e desideriamo con questo progetto regalare un momento di riflessione e conoscenza per suggellare le nostre attività quotidiane con lo scopo di agire a sostegno ed integrazione dell’ente pubblico per migliorare l’assistenza ai bambini malati e di supporto alle loro famiglie».

Per tutto il pomeriggio inoltre Amici della Pediatria, Aido, Avis e Admo distribuiranno materiale per sensibilizzare alla donazione di sangue, di midollo e d’organi, raccogliendo la dichiarazione di volontà e l’iscrizione alle associazioni.

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