Mammografie e colonscopie
«Tagli» alle liste d'attesa

Alcuni esami diagnostici necessari alla prevenzione e alla diagnosi precoce di patologie oncologiche frequenti come il tumore al seno e al colon retto (mammografia mono e bilaterale, ecografia mammaria mono e bilaterale, colonscopia) o riferiti a campagne di screening (pap test, ricerca di sangue occulto nelle feci) diventano prestazioni cosiddette "extra budget", senza limiti di spesa. Verranno cioè remunerate in base all'effettiva erogazione, indipendentemente dal loro numero.

Inoltre, proprio perché non ci sono limitazioni alle risorse, per tutte le prestazioni «extra budget», i tempi di attesa delle attività svolte in regime pubblico non dovranno essere superiori a quelli previsti con la libera professione o a pagamento; in altri termini, per queste prestazioni non ci saranno più due liste d'attesa di diversa lunghezza.

Il finanziamento complessivo per tutte queste attività sarà di 1,32 miliardi di euro per il 2009. Sono questi alcuni dei principali punti del provvedimento approvato dalla Giunta regionale, su proposta dell'assessore alla Sanità, Luciano Bresciani, sulla gestione del servizio sociosanitario.

«La delibera - ha spiegato in conferenza stampa il presidente Roberto Formigoni, affiancato dallo stesso assessore Bresciani - prosegue e aggiorna il percorso di continuo miglioramento della qualità del sistema sanitario, che ha già visto nei mesi scorsi l'approvazione delle nuove regole per l'accreditamento delle strutture e il controllo sulle prestazioni».

«Con questa decisione sulle prestazione extra budget - ha proseguito Formigoni - viene dato un rinnovato segnale di attenzione alla prevenzione dal momento che è previsto il pagamento a consuntivo di tutte le prestazioni erogate e la probabile drastica riduzione se non l'azzeramento dei tempi di attesa». «E' un provvedimento importante - ha aggiunto Bresciani - assunto privilegiando l'interesse dei cittadini e dal quale ci attendiamo un netto miglioramento dei tempi d'attesa».

Una rinnovata attenzione alla prevenzione dunque, ma anche la razionalizzazione delle prestazioni di pronto soccorso, l'attivazione di sperimentazioni sulle malattie rare e la riabilitazione di pazienti in stato vegetativo, misure che vanno a completare il quadro del provvedimento approvato dalla Giunta.

PRONTO SOCCORSO - A partire dal 1° maggio 2009, il rimborso per le prestazioni di pronto soccorso non sarà più maggiorato del 50% rispetto alle stesse prestazioni non erogate nell'attività di pronto soccorso ma del 25%. "Questo ha lo scopo - ha sottolineato Breciani - di incentivare un utilizzo più appropriato del pronto soccorso e di stimolare le aziende ospedaliere a rivedere e perfezionare i loro modelli organizzativi". Per quanto riguarda invece i DEA (Dipartimento Emergenza Accettazione) ed EAS (Emergenze Alta Specialità), anche in ragione dell'incremento delle tariffe già stabilito con una precedente delibera, si stabilisce che l'incremento delle tariffe del 5% sia riferito ai ricoveri con diagnosi di emergenza di particolare complessità (infarto, emorragia cerebrale, politraumi e i parti). Per le prestazioni non rientranti in queste categorie e che hanno un valore superiore alla media, l'incremento delle tariffe sarà pari al 3%.

SPERIMENTAZIONI
- Nell'ASL di Brescia sarà sperimentata la possibilità di assegnare alle famiglie con pazienti affetti di malattie rare una dote economica vera e propria, che rappresenti una risorsa dal punto di vista dell'integrazione e dell'organizzazione dei servizi necessari.

Nell'ASL di Bergamo sarà invece attivata una sperimentazione con nuove tecnologie dedicate all'attività di riabilitazione dei pazienti in stato vegetativo persistente (riabilitazione motoria passiva).

FONDO SOCIO SANITARIO - Allo scopo di dare un segnale importante di certezza nella programmazione dei flussi finanziari per le aziende fornitrici, in questa fase di crisi economica, viene ribadita la richiesta di garantire l'impegno al pagamento di tutti i fornitori, secondo i tempi previsti dalla media regionale, che nel 2009 viene portata a 90 giorni. Questo significa che il Fondo Socio Sanitario da un lato garantirà la certezza dei tempi ai fornitori e, dall'altro, permetterà di recuperare al sistema risorse economiche non più dovute per gli interessi passivi.

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