Martinengo «sfratta» i nomadi
Il sindaco: non hanno rispettato gli accordi

Lo stazionamento di gruppi nomadi sarà vietato su tutto il territorio comunale di Martinengo. Lo ha annunciato domenica sera pubblicamente il sindaco Francesco Pavoncelli (a capo della lista civica «Pavoncelli per Martinengo»), dal palco allestito nella piazza centrale del paese, durante le celebrazioni dei tre anni di fondazione del Consorzio di polizia locale «Bassa Bergamasca». Una comunicazione avvenuta di fronte al prefetto di Bergamo, Camillo Andreana, al quale il primo cittadino martinenghese ha rivolto un invito di partecipazione per un prossimo convegno sul nomadismo. La decisione di Francesco Pavoncelli verrà messa in pratica già nei prossimi giorni, dopo l’emissione dell’apposita ordinanza.A orientare il sindaco su una presa di posizione che alimenterà probabili polemiche è stato il fallimento della sperimentazione avviata a Martinengo nei primi due mesi di quest’anno: «Avevo concesso per un breve periodo di prova, nonostante la ferma opposizione di alcuni residenti della zona, l’area feste di via della Casella, a patto che i nomadi pagassero regolarmente elettricità, acqua e occupazione del suolo pubblico. Pensavo di avviare una sorta di dialogo costruttivo che fosse per loro anche educativo – ha spiegato il sindaco – e invece ci siamo ritrovati a che fare con gente che alla fine si è dimostrata irriguardosa e poco incline a rispettare gli accordi pattuiti». «Addirittura oltre al disordine e alla sporcizia lasciata – ha evidenziato ancora Pavoncelli –, un nostro incaricato comunale venne minacciato e cacciato dai nomadi perché si era avvicinato per fare una fotografia dell’area comunale da loro occupata». L’idea del sindaco è maturata proprio allora, anche per l’aumento delle proteste da parte degli abitanti delle case che si affacciano sull’area in questione. «Troppe e sempre più insistenti – ha affermato Francesco Pavoncelli – ed era giusto che tutelassi la gente del posto e non delle persone che hanno approfittato della nostra disponibilità». Un’ordinanza che dopo Martinengo potrebbe essere attuata da altri Comuni: «Me lo auguro – ha dichiarato Pavoncelli – perché altrimenti rischiamo di trasformare la Bassa in un punto di ritrovo appetibile per queste persone che, inutile nasconderlo, sono fonte di grande preoccupazione soprattutto per la gente del posto». La decisione di vietare Martinengo ai nomadi è stata presa anche per evitare probabili invasioni future: «Meglio premunirsi – ha detto il sindaco – perché l’allontanamento dalle grandi città dei nomadi e lo smantellamento dei loro campi potrebbe dirottare su queste zone periferiche una grande quantità di persone, ben difficilmente controllabili». Stop ai nomadi ma con una possibile «apertura» solo se adeguatamente monitorata: «Accoglienza in appositi campi allestiti in tutti i comuni della nostra provincia solo a rotazione – ha concluso Francesco Pavoncelli – con addetti sul posto che controllino l’entrata e l’uscita degli utilizzatori, facendo scendere in campo magari anche la Guardia di finanza per verificare da dove derivino gli introiti di queste persone». (04/06/2008)

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