Maturità, il 53% dei maturandi
aspira ad uscire con un bel voto

Il voto conta eccome. È così per il 53% dei maturandi che non si accontenta della sufficienza. Il voto è importante soprattutto per chi, dopo l’esame, cercherà subito un lavoro o vuole accedere alle agevolazioni economiche degli atenei.

Altro che «prof, quando arrivo a 60 mi fermi», il tormentone che gira su tutti i social e che i maturandi fanno addirittura stampare sulle torte! I maturandi 2015 al voto finale ci tengono eccome. Il 53% aspira ad uscire con un bel voto, il 26% con un voto nella media mentre solo il 21% si accontenterebbe di un 60.

La pensano così circa 4.500 maturandi che hanno partecipato ad una indagine su studenti.it, portale di Banzai, leader sul target giovane con 5,632 milioni di utenti unici mensili . Il voto finale della maturità, infatti, al netto degli scherzi che possono causare ansia e stress, rappresenta il riconoscimento di un percorso svolto in un certo modo a cui i maturandi tengono.

Conta soprattutto per coloro che, dopo l’esame, cercheranno subito di entrare nel mondo del lavoro ma ci sono anche i maturandi che puntano al 100 e lode per ottenere il premio in denaro messo a disposizione dal Miur o accedere alle agevolazioni economiche messe a disposizione dalle università.

Il voto conta o non conta? «Il voto conta, certo. Mi dispiacerebbe, dopo un anno con la media dell’8, ottenere un voto che non mi rappresenta» scrive Marta. «Il voto non conta - dice invece Alex -: l’intelligenza e la conoscenza sono due cose diverse: la prima non si manifesta con un voto alla Maturità(…)».

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