Maxisequestro: quadri di autori minori spacciati per capolavori

Spacciavano per capolavori di Raffaello, Tiziano e Antonello da Messina quadri di autori minori del ’500 e del ’600: l’affare avrebbe fruttato più di 150 milioni di euro. Ma i due coniugi, un imprenditore in pensione e la moglie, 74 anni e residenti a Bergamo sono stati smascherati dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza al termine di una lunga indagine condotta dal pubblico ministero Giancarlo Mancusi.Le opere erano nascoste in parte nel caveau di una banca e in parte nell’appartamento della coppia e sono state sequestrate: i due coniugi sono stati denunciati a piede libero per contrabbando, contraffazione d’opere d’arte e tentata truffa anche ai danni di enti pubblici. Una trattativa era infatti stata avviata anche con il Museo regionale di Messina: era stata proposta una Madonna con bambino attribuita ad Antonello di Messina, acquistata per 20 mila dollari e messa in vendita a 18 milioni di euro.Nel corso del 2007 si era arrivati a un primo sequestro di 19 dipinti attribuiti anche al Perugino e al Mantegna, acquistati da privati e antiquari. L’imprenditore aveva fatto eseguire test mirati per stabilire l’epoca e raccolto i pareri di esperti d’arte. Poi la collezione era stata messa in vendita ad un prezzo cento volte superiore all’investimento. Le perizie della Sovrintendenza hanno stabilito che le opere, dello stesso periodo storico, non erano dei maestri cui erano attribuiti.Sequestrate anche 34 metope copte autentiche del valore di circa 1,5 milioni di euro, risalenti al X e XIII secolo: erano state trasportate dalla Repubblica Ceca senza pagare l’Iva. In totale sequestrate 141 opere: anche quadri attribuiti a Picasso, Mirò, Monet e Matisse. Dovevano essere vendute a 175 milioni di euro a fronte di un valore stimato di circa 3 milioni.(29/05/2008)

© RIPRODUZIONE RISERVATA