Maxwork, altri due indagati
Finanza al ministero del Lavoro

La Guardia di finanza di Bergamo si è presentata anche al ministero del Lavoro per acquisire documentazione riguardante la Maxwork e altre ditte che, secondo le contestazioni, avrebbero ricevuto un trattamento di favore da parte dell’Inps in merito alle dilazioni sul ripianamento dei debiti contributivi.

Il filone dell’inchiesta dei pm bergamaschi Maria Cristina Rota e Fabio Pelosi che riguarda l’agenzia di lavoro interinale (3.000 dipendenti, milioni di fatturato) è volta a individuare qualche dipendente pubblico che avrebbe agevolato la concessione della rateizzazione.

Perché da Bergamo, dopo il famoso pranzo alla Taverna del Colleoni che è costato la rimozione del questore Dino Finolli e il trasferimento del colonnello della Guardia di finanza Antonello Reni, il direttore dell’Inps Angelo D’Ambrosio aveva spedito parere (non vincolante) sfavorevole alla dilazione e invece a Roma la dilazione fu successivamente concessa. Buon senso, volontà di non mettere in difficoltà una società che comunque vantava dei crediti nei confronti di molti clienti, pensando anche ai tremila posti di lavoro, come sostiene Maxwork? Oppure l’agevolazione è giunta a seguito di manovre poco chiare, come sospettano gli investigatori?

Nelle ultime ore s’è saputo che, oltre al presidente del Cda Placido Ilario Sapia e al consigliere delegato Gianpiero Silan, sono indagati per truffa il procuratore speciale della società Giuliana Tassari e l’ex board manager di Maxwork Massimiliano Cavaliere, che ora per l’azienda lavora come collaboratore esterno con in tasca un contratto da broker commerciale.

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