«Meglio partire come volontari a Genova»
Coppia rinuncia alla gita di Ferragosto

Poco più che ventenni, volontari della Cri di Seriate, sono partiti dopo il disastro del ponte Morandi: «Abbiamo sempre sperato di trovare qualcuno ancora vivo tra le macerie».

Avevano già preparato lo zaino per la gita di Ferragosto, pronti a raggiungere il Veneto per trascorrere alcuni giorni con gli amici. Invece sono usciti di casa con un altro zaino, quello delle emergenze – «che deve essere sempre pronto», spiegano – per andare a Genova e partecipare in prima persona ai soccorsi dopo il crollo del Ponte Morandi. Giorgio Guidi e la fidanzata Nicole Beretta, 23 e 21 anni, di Stezzano e Nembro, dal 2014 volontari del comitato di Seriate della Croce rossa, hanno rinunciato ben volentieri a quella breve vacanza.

«Quando abbiamo visto in tv quello che era accaduto, siamo rimasti impietriti – spiega Giorgio, informatico in un call center in città –. E, appena è arrivata la chiamata per testare la nostra disponibilità a partire come soccorritori, non ci siamo tirati indietro». «L’impatto iniziale è stato davvero devastante – confida Nicole –: rispetto alle immagini della tv, dal vivo il ponte, che non avevamo mai visto, era davvero impressionante, per la sua mole e la sua altezza, oltre che per l’imponenza di questi piloni in cemento armato che si erano sgretolati». E sotto i quali i due volontari hanno scavato, quasi ininterrottamente, dal pomeriggio di martedì al tardo pomeriggio di mercoledì, Ferragosto.

«La speranza di trovare qualcuno ancora in vita non è mai scemata – rivela Giorgio –, benché proprio l’imponenza di quelle strutture e le condizioni nelle quali trovavamo, sotto, le vetture, di fatto stroncavano ogni illusione».

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