«Mena duro, sono arrivati i baiocchi»
Le telefonate degli arrestati per usura

Intercettazioni telefoniche e filmati registrati di carabinieri raccontano il sistema di usura, estorsioni e truffe ai danni di imprenditori bergamaschi e bresciani per il quale sono scattate dieci ordinanze di custodia (sette in carcere, una ai domiciliari, due divieti di dimora a Bergamo e Brescia).

«Mena duro, perché gli sono arrivati i baiocchi», si sente in una telefonata; e in un’altra: «Lunedì o martedì massimo mi servono 2 mila euro contanti, devi trovarli», e ancora: «Quante persone servono per l’associazione a delinquere? Tre, due no». Video registrati dai carabinieri invece documentano incontri e spostamenti. Vittima dell’estorsione da cui parte l’inchiesta «Blackmail» è un imprenditore edile di Darfo (Brescia), è lui a rivolgersi ai carabinieri nell’ottobre del 2013, raccontando di essere stato contattato da Antonino Scopelliti, 65 anni, calabrese ora residente a Capriolo (Brescia), che a nome di altri reclamava soldi.

Secondo il sostituto procuratore Maria Cristina Rota, che ha coordinato i militari del Nucleo investigativo di Bergamo e al Ros di Brescia, i presunti mandanti del calabrese sono Angelo Martinelli, 65 anni, impresario di Costa Volpino e Sergio Vaglini, 75 anni, di Lido di Camaiore (Lucca), che in passato avrebbe prestato 500 mila euro alla vittima. Nella lunga trattativa, che scende a 179 mila euro, si inserisce il genero di Scopelliti, Biagio Proietto, palermitano di 51 anni.

Ecco un video registrato dai carabinieri: è un incontro avvenuto il 16 aprile tra due indagati.

E qui un file audio in cui tre indagati discutono sul reato di associazione a delinquere. «Già tre fanno un’associazione a delinquere – si sente dire– due no».

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