Molestò nipoti e figlia, nonno condannato
Costretto dai suoi cari ad autodenunciarsi

Il consiglio di famiglia lo aveva messo con le spalle al muro: «O ti curi o ti denunciamo». Poi la moglie aveva deciso lo stesso di rivolgersi ai carabinieri e pochi mesi dopo aveva accompagnato il marito in caserma a confessare.

Piangendo l’uomo, un operaio 58enne della Valle Imagna, si era accusato di molestie sessuali su due nipotine (cugine fra di loro) e su una delle figlie, dicendosi pentito e pronto a lavare le sue colpe. Due episodi si sono nel frattempo prescritti, per l’altro venerdì 10 aprile l’imputato ha patteggiato due anni e mezzo per violenza sessuale su minore. L’uomo, come da sua ammissione, era solito palpeggiare le bimbe nelle parti intime, a casa sua o in quella delle due piccole. Gli atti sessuali sulla nipotina che hanno portato alla condanna erano cominciati a inizio 2013, quando la bimba aveva 10 anni, e si erano protratti fino al marzo 2014.

A far scoprire il nonno-molestatore era stata lo scorso anno l’altra nipote, che ora ha 24 anni. Parlando con la madre, la giovane le aveva confidato che 12 anni prima, e cioè quando era undicenne, l’uomo l’aveva molestata. La madre informa la nonna, la quale riferisce all’altra figlia. E quest’ultima le rivela che anche lei nel lontano 1988 ha subito le pesanti attenzioni del padre. L’uomo viene convocato davanti a moglie, figlie e generi , costretto a confessare e a rivolgersi alle cure di un centro specializzato. E alla fine ad autodenunciarsi.

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