«Montelungo, soluzione più comoda
Ma almeno ci sia un corridoio verde»

«Spettabile redazione, abito in via Pignolo e sono rimasto abbastanza perplesso dalla soluzione raggiunta per il complesso della ex caserma Montelungo».

«Avevo sperato, insieme a tanti altri (mi sembra anche di ricordare un sondaggio su l’eco online favorevole in questo senso), che la soluzione di abbattere il complesso per far nascere un unico grande parco cittadino, che partisse dagli orti di San Tomaso e arrivasse al parco Marenzi, potesse prima o poi rivelarsi una grande idea e un dono per la città di Bergamo e per chi la vive quotidianamente».

«Da frequentatore del parco, immaginavo che quel grande muro che fa costantemente ombra al parco giochi dei bambini scomparisse e che il parco potesse proiettarsi oltre la via San Giovanni, magari con un bel paio di ponti ad arco, per calare in una zona verde nuova, tutta da progettare, e concludersi, con l’eventuale chiusura di vicolo s. giovanni, nell’attuale parco Marenzi. Certo ci vuole immaginazione e un’attitudine al sogno, ma è un esercizio che consiglio a chiunque: basta entrare nel parco Suardi, sedersi su una panchina e osservare in direzione dalla Montelungo»

«La visione qual è: innanzitutto, dal punto di vista estetico, è un bel vedere: finalmente sgombrato da quelle mura massiccie; poi la visione di una direttrice protetta dalle auto che possa convincere gli abitanti dei quartieri limitrofi che si può raggiungere il centro a piedi o in bici in completa sicurezza (mi sembrava che fosse una delle priorità della campagna elettorale di Gori) e infine un investimento su una visione di città al servizio dei cittadini e non di operatori privati».

«Sembra aver vinto, come spesso accade, la soluzione, dal punto di vista economico e nell’immediato, più conveniente: il comune non spende un euro e riqualifica un’area. Ma la città, le persone che la vivono e che la attraversano quest’area che cosa ci guadagnano? Si è pensato all’impatto di urbanizzazione e antropizzazione su un’area al momento abbandonata, ma già pesantemente congestionata dal traffico, essendo l’unica via d’entrata in città dalla zona nord-est?»

«Pur essendo un sognatore, capisco che in un periodo come questo, un’operazione del genere è comunque un successo: perlomeno non si lascia più marcire un complesso di queste dimensioni, ma l’invito che faccio, nella ricerca di una soluzione di compromesso, è che si consideri l’opportunità di garantire, nell’operazione immobiliare, la presenza di un perlomeno dignitoso corridoio verde ad uso della cittadinanza, che colleghi il parco Suardi al Marenzi»

«Ho votato Gori nella speranza che realizzasse la promessa di una città più a misura d’uomo, e meno divorata dal traffico, ma finora delle promesse del sindaco, si è visto ben poco: il centro, anche nelle zone protette, è un carosello di macchine che girano indisturbate senza mai essere sanzionate e girare in bicicletta è ancora troppo pericoloso per i più. Il mio è un invito ad avere più coraggio, al sindaco che girava in bici in campagna elettorale, perchè la politica (almeno quella locale) ritorni a leggere il presente e ad inventare soluzioni per il futuro a vantaggio della collettività. Grazie della disponibilità».

Lettera firmata

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