Morandi, i legali all’attacco
chiamano a deporre Gamba

Mossa a sorpresa della difesa di Benvenuto Morandi, l’ex direttore della filiale Private della Intesa Sanpaolo di Fiorano (ex sindaco di Valbondione) ai domiciliari con l’accusa di furto, truffa e falso.

Il giudice per le indagini preliminari Alberto Viti, su richiesta dei pubblici ministeri Maria Cristina Rota e Carmen Santoro, ha disposto il giudizio immediato nei confronti di Morandi in relazione a una parte delle accuse. L'udienza è fissata per il 18 dicembre, ma gli avvocati difensori di Morandi, Angelo Capelli e Maria Laura Andreucci, hanno presentato un’istanza in cui da un lato chiedono la nullità della richiesta di giudizio immediato per il loro assistito, per presunti vizi procedurali, dall’altro la possibilità per l’ex direttore di banca di essere giudicato con rito abbreviato.

I legali sostengono che i reati contestati a Morandi prevederebbero la citazione diretta a giudizio e che quindi la strada del giudizio immediato sarebbe stata intrapresa in maniera non legittima da parte dai pubblici ministeri. Sempre in tema di procedure, gli avvocati hanno evidenziato anche una questione legata ai tempi: a loro giudizio la richiesta sarebbe stata formulata oltre le scadenze previste.

Sarà ora l’ufficio del gip a decidere. Se i rilievi procedurali non venissero accolti, la difesa chiede per Morandi in prima istanza il giudizio abbreviato. A una condizione però. E non si tratta di un paletto di poco conto: i legali chiedono che all’udienza vengano sentiti una serie di testimoni, fra cui spicca il nome di Gianfranco Gamba, l’imprenditore di Gazzaniga a cui – stando alle contestazioni – Morandi avrebbe sottratto a sua insaputa (prelevandoli dai conti correnti suoi, ma anche della moglie e della figlia) qualcosa come circa 10 milioni di euro.

Leggi di più su L’Eco di Bergamo del 29 ottobre 2014

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