Morandi, tempi lunghi per il processo
Eccezione, no al giudizio immediato

Il prossimo 18 dicembre non ci sarà alcuna udienza a carico di Benvenuto Morandi, l’ex direttore della filiale Private di Intesa Sanpaolo di Fiorano al Serio (ed ex sindaco di Valbondione) accusato di aver fatto sparire milioni di euro dai conti dei suoi clienti.

Il giudice Raffaella Mascarino ha infatti accolto un’eccezione procedurale sollevata dai difensori di Morandi e ha annullato la richiesta di giudizio immediato presentata dai pubblici ministeri Maria Cristina Rota e Carmen Santoro. I magistrati inquirenti avevano chiesto il giudizio immediato (che permette, quando la prova delle accuse è evidente, di saltare il passaggio in udienza preliminare) per alcune delle contestazioni all’ex direttore di banca: i presunti furti dai conti dei clienti, le presunte truffe e il reato di falso.

Il giudice per le indagini preliminari Alberto Viti aveva concesso e fissato l’udienza per il 18 dicembre, in tempi dunque piuttosto brevi. I difensori di Morandi avevano risposto al colpo presentando un’istanza con cui, in via principale, chiedevano che la richiesta di giudizio immediato avanzata dai pm fosse dichiarata nulla, osservando che i reati contestati al loro assistito ricadevano fra quelli per cui il Codice prevede la citazione diretta a giudizio, non l’udienza preliminare, né il giudizio immediato.

La pratica è finita sul tavolo del giudice Raffaella Mascarino, che ha accolto le doglianze della difesa, annullato la richiesta di giudizio immediato e rispedito gli atti in Procura. Ai pm Maria Cristina Rota e Carmen Santoro spetterà la prossima mossa. La citazione diretta - stando ai calendari delle udienze - sembra avere tempi ben più lunghi e quindi, con tutta probabilità, bisognerà attendere un bel po’ prima di vedere l’ex direttore di banca sedere sul banco degli imputati.

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