Moro, la Banca d’Italia ha stoppato
il trasferimento dei soldi in California

È stata la Banca d’Italia a sospendere, come operazione potenzialmente sospetta, il trasferimento di 300 mila euro disposto da Marcello Moro da un conto in Svizzera verso una banca di Beverly Hills, in California.

La segnalazione - di per sé non inconsueta, nel rispetto delle normative antiriciclaggio - è stata affidata alle verifiche della Guardia di Finanza ed è per questo che si è scoperto dell’esistenza del deposito bancario di oltre un milione di euro, ritenuto riconducibile all’ex politico del Pdl e posto sotto sequestro d’urgenza dal pm Giancarlo Mancusi.

Emergono nuovi dettagli sull’ennesimo colpo di scena nella vicenda giudiziaria che vede rinviato a giudizio per corruzione l’ex assessore comunale ed ex presidente del Consorzio di bonifica, accusato di aver ricevuto una mazzetta da 50 mila euro dall’imprenditore Pierluca Locatelli.

I sigilli al conto svizzero sono scattati in base a un decreto legge del 1992 che dispone, nei confronti dei condannati per corruzione, la confisca delle somme «non giustificate» e «sproporzionate ai redditi dichiarati». Il conto da un milione e 103 mila euro risulta attivo alla Pkb Private Bank di Lugano, intestato a una società fiduciaria e di revisione con sede a Milano, che gestisce un nutrito portafoglio di clienti «top» e un volume di denaro di oltre 300 milioni di euro.

L’operazione è stata stroncata sul nascere dal pm, che ha disposto il sequestro non solo dei 300 mila euro in partenza per le sponde del Pacifico, ma di tutto il conto svizzero. Sequestro che ora, però, dovrà passare al vaglio del giudice, Tino Palestra, il quale ha dieci giorni di tempo per convalidare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA