Multe, indagati 26 agenti a Como
C’è anche un poliziotto bergamasco

Pigrizia. Sembrerebbe questa la spiegazione alla base del comportamento che ha portato all’arresto dei vertici della polizia stradale di Como e all’iscrizione nel registro degli indagati di 26 persone, tra le quali un agente di Bergamo.

Pigrizia. Sembrerebbe questa l’unica spiegazione plausibile alla base del comportamento che, martedì 25 marzo, ha portato all’arresto dei vertici della polizia stradale di Como e all’iscrizione nel registro degli indagati di ben 26 persone, tra le quali anche un agente di Bergamo che lavora appunto alla Stradale di Como.

La stessa Stradale, assieme alla Guardia di finanza, ha infatti scoperto che, tra il 2009 e il 2013, negli uffici di Como sarebbero stati insabbiati 1.463 verbali relativi ad altrettante contravvenzioni per eccesso di velocità rilevate dal Tutor sul tratto Bergamo-Milano dell’A4, il sistema automatico che sanziona chi supera la velocità massima consentita per un lungo tratto autostradale.

Ma cosa facevano esattamente alla Stradale di Como? Quando ricevevano dal sistema centralizzato che gestisce, da Roma, il Tutor, parte delle contravvenzioni rilevate sull’A4 da notificare ai relativi automobilisti (che vengono smistate in automatico tra tutti i comandi della Stradale del dipartimento lombardo, che comprende anche Bergamo e le altre province), anziché procedere con questa normale prassi, che prevede anche la compilazione di una serie di schede informatiche, si inventavano che l’automobilista aveva presentato ricorso alla prefettura competente.

Tra i 26 indagati dalla procura di Como c’è anche un solo bergamasco. Si tratta di F. C., 32 anni, residente in città e assistente di polizia in servizio alla centrale operativa della Stradale di Como.

Di cosa è accusato? Di un fatto tutto sommato marginale: all’alba del 25 giugno 2013 aveva posteggiato la sua auto, una Volkswagen Golf, in via Italia Libera a Como, proprio di fronte al comando della Stradale dove, tra le 6,55 e le 13,08 aveva prestato servizio interno proprio alla sala operativa. Alle 10,27 era però transitata una pattuglia della polizia locale, che aveva comminato una multa per divieto di sosta pari a 41 euro. In seguito la multa gli era stata consegnata a mano, anziché spedita a casa, con tutte le relative spese aggiuntive che ne sarebbero derivate.

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