«Mussolini, via la cittadinanza onoraria»
Raccolta firme a Bergamo - Leggi l’appello

Benito Mussolini è cittadino onorario di Bergamo dal 24 maggio 1924. L’Istituto Bergamasco per la storia della Resistenza e dell’Età contemporanea (Isrec) e altri enti bergamaschi chiedono di revocargliela.

In occasione del 4 novembre l’Isrec, che già nei mesi scorsi aveva portato l’attenzione sul tema, «con altre associazioni ed enti bergamaschi ha condiviso un impegno – si legge sul sito dell’Istituto – : chiedere agli amministratori della città di Bergamo di adoperarsi per revocare la cittadinanza onoraria che fu data a Mussolini il 24 maggio 1924 in omaggio alla memoria della Prima guerra e dei suoi caduti».

«L’Isrec ha ritenuto importante raccogliere, condividere pubblicamente e far emergere l’insofferenza espressa in questi ultimi mesi in diversi ambienti giovanili e farlo proprio nella memoria dei caduti della Prima guerra mondiale su cui il fascismo aveva radicato la sua ideologia nazionalistica».

«Chiedere la revoca della cittadinanza onoraria di Bergamo a Mussolini non è un atto di revisionismo storico, ma di memoria attiva in cui si esprime la volontà di ridire insieme ai giovani di Bergamo che il nostro paese è antifascista e che non c’è posto tra i suoi cittadini onorari per i dittatori. Se il fascismo ha rotto il processo democratico con cui era nata l’Italia e l’ha reso una dittatura, noi oggi cittadini dell’Italia repubblicana non abbiamo paura di fare i conti con il nostro passato e non intendiamo scegliere né facili assoluzioni né comode scorciatoie».

«Per questo abbiamo deciso di confrontarci con la rete Aldo dice 26X1 e i Giovani Democratici, con il Comitato antifascista, l’Anpi e con le nostre istituzioni perché sul tema si crei un dibattito e una riflessione capace di far nascere una consapevolezza della città. Per questo abbiamo deciso di fare nostro l’appello alla raccolta firme che qui pubblichiamo e che invitiamo tutti a firmare, venendo alla nostra sede o prendendo contatto con i responsabili della raccolta. La memoria di un paese la creiamo tutti insieme con i nostri gesti e pensieri quotidiani».

«Questa raccolta firme per noi non è solo un gesto dovuto verso il passato – conclude l’Isrec – ma vuole anche essere un modo concreto di pensare all’antifascista Giuseppe Taino, Popi, appena scomparso e nella sua memoria ribadire che Bergamo vuole dirsi erede dell’antifascismo, delle sue donne e dei suoi uomini».

A questo link la lettera inviata al sindaco da Elisabetta Ruffini e Angelo Bendotti per l’Isrec.

Qui invece il testo della raccolta firme.

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