Netto calo decessi, per app e test è attesa
Speranza: tracciamento da fine maggio

App per il tracciamento dei casi, tamponi per individuare i positivi e test sierologici per «mappare» la diffusione del nuovo coronavirus sul territorio nazionale. Per ripartire davvero, dopo l’ulteriore riapertura delle attività commerciali partita lunedì 18 maggio, questi sono i tre pilastri cruciali insieme al monitoraggio dei dati dalle Regioni.

Per app e test ematici, però, bisognerà ancora attendere, mentre carenze si registrano per i tamponi: questo secondo gli esperti potrebbe far aumentare il rischio, proprio nel momento in cui i dati della curva epidemiologica indicano iniziali segnali positivi relativi ai primi giorni del post lockdown dal 4 maggio ed un calo significativo dei decessi.

I dati della Protezione civile segnalano infatti che sono 99 le vittime del coronavirus nelle ultime 24 ore in Italia (domenica l’aumento era stato di 145 vittime), ovvero l’incremento più basso in un giorno dall’inizio del lockdown l’11 marzo. Si è passati così dai 1000 decessi al giorno nel «cuore» della pandemia agli attuali 99. In totale i morti salgono così a 32.007. Sono invece 66.553 i malati, 1.798 meno di domenica quando il calo era stato di 1.883. I contagiati totali per il coronavirus sono quindi 225.886, 451 più di domenica

Il dato comprende attualmente positivi, vittime e guariti. Domenica l’incremento era stato di 675. Altro dato positivo è che sono 127.326 i guariti, 2.150 più di domenica, mentre sono 749 i pazienti nelle terapie intensive (13 meno di domenica). Attualmente, inoltre, 4 regioni hanno «0» contagi: Umbria, Sardegna, Calabria, Basilicata.

Positiva la prima lettura dei dati da parte del ministro della Salute Roberto Speranza: «I numeri confermano che il lockdown ha funzionato. Dunque, ripartiamo, ma sempre con estrema cautela». Questi ultimi dati, afferma anche il virologo dell’Università di Milano Fabrizio Pregliasco, «sono sicuramente positivi e indicano un calo anche in Lombardia e a Milano. I dati complessivi dei contagiati, nello specifico, sono particolarmente significativi perchè si riferiscono ai primi giorni del post lockdown dopo il 4 maggio, mentre i decessi si riferiscono a ricoverati di circa un mese e mezzo fa». È comunque «ancora presto per indicare un trend generale del dopo lockdown ma questi primi segnali positivi ci inducono a pensare che se i cittadini adotteranno comportamenti responsabili nelle prossime settimane, il trend potrà confermarsi positivo».

E’ però ancora attesa per test e app, e carenze si registrano anche per i tamponi. Le telefonate da parte della Croce Rossa per selezionare il campione dei 150mila italiani per i test sierologici partiranno nei prossimi giorni e anche per la app «Immuni» si dovrà attendere che il documento di valutazione sull’impatto per la protezione dei dati personali, che il ministero della salute sta elaborando, arrivi nei prossimi giorni sul tavolo del garante della privacy. Sulla questione tamponi, poi, lo stesso Speranza rileva che «se una persona ha un sintomo e il tampone non arriva c’è un problema che va risolto, ma abbiamo fatto grossi passi avanti». Quanto alla app, rassicura, «l’auspicio è che da fine maggio posa avviarsi la sperimentazione». Ma potrebbe non bastare: «Senza che siano ancora stati attivati la app, i test sierologici ed un rafforzamento mirato dei tamponi, diventano più rischiose le ulteriori riaperture al via da oggi», avverte Pregliasco.

Test, tamponi e app «rappresentano infatti la «linea di reazione» all’eventuale incremento dei contagi, che segue al fondamentale monitoraggio dei 21 parametri di rischio fissati dal ministero da parte delle regioni. «Se non si fa presto a renderla operativa - conclude l’esperto - il rischio aumenta».

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