«Niente visto ai rifugiati in volo»
Bufala su Ryanair in giro per il Web

«A partire dal prossimo 12 ottobre, Ryanair non chiederà il visto ai rifugiati che si imbarcheranno sui suoi voli da Grecia, Slovacchia e Ungheria, diretti in altri Paesi europei». Una notizia che ha fatto il rito del Web ma che è stato poco dopo smentita dalla compagnia low cost.

«A partire dal prossimo 12 ottobre, Ryanair non chiederà il visto ai rifugiati che si imbarcheranno sui suoi voli da Cos (Grecia), Bratislava (Slovacchia) e Budapest (Ungheria), diretti in altri Paesi europei». Lo ha annunciato la compagnia low cost. In base alle regole del Trattato di Schengen sulla libera circolazione delle persone nell’Unione Europea, le compagnie aeree non possono imbarcare passeggeri che non siano in regola con il visto, pena multe fino a tremila euro.

È questa la notizia che è circolata in Rete nella giornata di mercoledì 30 settembre , ma che la compagnia low cost ha poco dopo smentito. La notizia «bufala» era ben argomentata sulla Rete: nel caso di sanzioni pecuniarie, “ci sobbarcheremo i costi con orgoglio”, avrebbe detto il responsabile marketing della compagnia aerea, Kenny Jacobs, prima dell’arrivo della smentita, notizia che arriva dopo che anche la Turkish Airlines aveva fatto parlare di sè: la compagnia di bandiera turca avrebbe infatti implementato il livello dei voli e delle tratte dall’Africa seguendo tutte le procedure legali e soprattutto operando secondo le regole di mercato.

Ryanair, con quella «falsa notizia», sarebbe andata oltre, con la dichiarazione di non chiedere più il visto ai profughi che da Grecia, Slovenia e Ungheria avrebbero volato verso altre mete europee.

Ma la smentita arriva poche ore dopo che la notizia circolava sul Web: «I commenti attribuiti a Kenny Jacobs sono interamente fittizi e non c’è assolutamente nulla di vero in queste affermazioni» è la dichiarazione che arriva dall’ufficio stampa italiano di Ryanair.

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