«Non chiamateci Forconi
Siamo stanchi di questa Italia»

Continua, anche nella nostra città, la protesta del Coordinamento 9 dicembre 2013, anche se - almeno davanti alla stazione ferroviaria di Bergamo - in versione molto soft e civile, senza creare problemi alla circolazione con blocchi indigesti.

Continua, anche nella nostra città, la protesta del Coordinamento 9 dicembre anche se - almeno davanti alla stazione ferroviaria di Bergamo - in versione molto soft e civile, senza creare problemi alla circolazione con blocchi indigesti.

Stamattina, venerdì 13 dicembre, sono una cinquantina i manifestanti che presidiano pacificamente la piazza davanti alla stazione e consegnano alla gente di passaggio il volantino in cui spiegano le loro ragioni. Alcuni di loro sono stati anche in redazione al giornale per sottolineare la loro appartenenza al Coordinamento 9 dicembre 2013. Non desiderano essere associati ai cosiddetti «Forconi», ma precisano di essere «italiani che si sono rotti i cog...» per la situazione economica dell’Italia e per coloro che la governano.

«I veri italiani (i disoccupati, i precari, i pensionati, i lavoratori di ogni settore, gli studenti, le madri, i padri) si fermano per cacciare i criminali che stanno al Potere, per riprendersi la sovranità popolare sancita dalla Costituzione italiana, contro la globalizzazione che ha sterminato il loro lavoro e i sacrifici di una vita, contro l’euro e questo modello di Europa, per riappropriarsi della Democrazia, per difendere la loro dignità e il futuro dei proprio figli!». È uno stralcio del volantino.

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Eco di Bergamo I manifestanti in stazione