Non parte, parte, ritardi e cambi
Cronaca di ordinaria pendolarità

«Spettabile redazione, Ancora una volta Trenord, ci delizia con una chicca inedita (almeno per il sottoscritto) da aggiungere agli annali dei disservizi, per cui si potrebbero sprecare pagine e disboscare intere foreste, se si volessero racchiudere in una sorta di almanacco degli orrori ferroviari».

«Questa volta l’allegra banda di burloni che cerca quotidianamente in tutti i modi di rendere la nostra vita di pendolari più allegra e movimentata, riuscendo solo nel secondo intento per altro in maniera encomiabile, stanca dei soliti ritardi che ormai non fanno più notizia, è riuscita nel non facile intento di superarsi in maniera fantasiosa».

«Dopo aver fatto accomodare gli ignari utenti del disservizio di trasporto, sulle fantastiche carrozze che nulla hanno da invidiare al trasporto di linea delle più blasonate compagnie aeree come Emirates, hanno annunciato il solito ritardo di 10 minuti. Al che, dopo aver sentito i soliti commenti “No! Stasera no”, io ho pensato “Che sarai mai, sarà il decimo ritardo, non si può pretendere che treni i partano puntuali tutti giorni, la perfezione non esiste».

«No, non esiste e se esistesse sicuramente ci sarebbe l’eccezione, e sull’eccezione mi ci siederei tutti i giorni, due volte al giorno a/r. Mi metto comodo, inizio a navigare in attesa del miracolo a cui assistiamo tutti i giorni, la partenza di un regionale sulla linea Mi-Bg, e arriva inaspettata la doccia fredda. Come un fulmine a ciel sereno ci viene comunicato che il treno non sarebbe partito (ecco perché “Non credo ai miracoli”, penso tra me e me) però avremmo potuto usufruire del treno in partenza per Verona, scendere a Lambrate e attendere il treno in arrivo dalla stazione Garibaldi, e lì mi son detto “Guarda che organizzazione, subito la soluzione pronta, vuoi vedere che invece mi sbagliavo.... e i miracoli esistono?”»

«Mi avvio a prendere il Verona, nemmeno arrabbiato perché come si fa, sono tanto carini da trovarti la soluzione, in fondo mica è colpa loro se i treni si guastano, hanno solo 25 anni, saranno ancora in garanzia. Salgo sul Verona, in partenza con 5 minuti in ritardo, nella speranza di non perdere la coincidenza da Garibaldi... Arrivati in prossimità della stazione di Lambrate, e in attesa di capire se il treno di Garibaldi sia già transitato, quando la suspense è al culmine, arriva il colpo di scena, quello che non ti aspetti, come in un thriller di prim’ordine».

«Il controllore annuncia, chiedendo prima se c’è qualcuno che va a Bergamo (no, solo un intero vagone...), “che possiamo prendere il treno delle 18,10 che è ripartito con 35 minuti di ritardo”. Sullo stesso binario dove scenderemo! Chapeu. Cronaca di una giornata di ordinaria pendolarità!».

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