Nuove case per 4 mila abitanti

Oggi in Giunta il Piano di zona. In programma trenta interventi di edilizia popolare Preoccupazioni dalla 7ª Circoscrizione: sul territorio la metà delle costruzioni previste

Sono trenta gli interventi di edilizia popolare inseriti nel nuovo Piano di zona che completeranno il quadro delle trasformazioni urbane a Bergamo e che che cambieranno il profilo della città. Il documento di edilizia residenziale approda oggi sul tavolo della Giunta comunale, ancora privo di osservazioni delle Circoscrizioni che hanno tempo fino a fine giugno per formulare i propri pareri. Tra i parlamentini però c’è chi si è già portato avanti, ritrovandosi sul territorio il 50 per cento dei 30 interventi edilizi: la settima Circoscrizione è la «prima donna» del Piano di zona, ipotesi di progetto che porterà a Grumello del Piano, Colognola e Villaggio degli Sposi in tutto 1.870 abitanti in più, quasi la metà del totale di residenti di edilizia popolare stimati, circa 4.100 in tutta la città. Il presidente della settima Francesco Benigni aveva presagito questa «invasione» di nuove edificazioni già a marzo, quando aveva scritto a Palazzo Frizzoni chiedendo che fosse avviato un confronto con la circoscrizione per i nuovi piani di lottizzazione. Nella missiva si citano anche le edificazioni presenti nei piani attuativi in definizione, in particolare in via Spino - via Autostrada, in zona Gres (area Parco Ovest), nella ex Molini Moretti di via Rampinelli e nell’area ex Franchi: «Tutti insediamenti che incideranno sul quartiere, che raddoppierà il numero di abitanti» commenta Benigni. Dopo una prima discussione avviata martedì in Consiglio, la settima esprimerà il proprio parere nella prossima seduta. Sembra che almeno tre dei quindici insediamenti di edilizia popolare proposti nel Piano di zona saranno respinti: i tre edifici da 5 piani previsti in via Moroni-Calvetti e gli altri tre della stessa altezza inseriti in via Moroni-Guerrazzi «perché interrompono la cintura verde intorno alla città destinata a collegarsi con il parco dell’ospedale nuovo» spiega Benigni, e i due palazzi di 4 piani ipotizzati in via dell’Azzanella «perché la collocazione in un’area così vicina allo svincolo autostradale comprometterebbe la qualità della vita dei futuri residenti». Scorrendo gli interventi del Piano di zona balzano all’occhio quello nell’area Mercato, ex macello e Luna Park alla Celadina dove sono disegnati 5 edifici al massimo di 6 piani con 2.200 metri quadrati di verde pubblico e quelli del cosiddetto Piano Norma 11 (oggetto del lavoro della società Porta Sud per la riqualificazione dello scalo merci): uno in via David, nell’area ex Molini, che prevede dodici piccole palazzine di altezze diverse per un totale di 15.000 metri cubi, l’altro sull’area delle ferrovie con un’ipotesi di tre edifici al massimo di sette piani per 35.000 metri cubi e 9.300 metri quadrati di verde pubblico. Edilizia popolare anche per la Fervet di Borgo Palazzo (Piano norma 10, 2 edifici di 5 piani), per una parte dello stabile di proprietà Asm in via Ghislandi (P.n. 6) e per una nuova edificazione alla Rocca in Città Alta (3 piani per circa 30 residenti). (16/06/2006)

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