Paleari, niente proroghe come rettore
«Fiero del rapporto con gli studenti»

Poche righe per dire che il 30 settembre sarà il suo ultimo giorno da rettore dell’Università di Bergamo e da presidente della Conferenza dei rettori. La conferma che, scaduto il mandato, non ci saranno proroghe.

«Volevo dare una comunicazione di servizio e ne ho approfittato per ringraziare tutti – scrive Stefano Paleari –.Dentro di me avevo già deciso, “dura lex sed lex”, ma prima c’erano dei passi da fare, come approvare l’offerta formativa del prossimo anno accademico e completare il piano degli investimenti di ateneo».

In un’intervista a L’Eco di Bergamo, sul giornale il 31 marzo, il rettore si racconta: «La cosa di cui vado più fiero è l’armonia che ho trovato nel governare l’Università, pur tra tante difficoltà e il rapporto che ho instaurato con gli studenti. Durante il mio mandato, prima di congelarle e poi ridurle, ho aumentato le tasse del 20% in due anni. Ho detto ai rappresentanti degli studenti: “Condividiamo il rischio. Abbiamo una prospettiva di tagli degli investimenti statali, o fermiamo gli investimenti o troviamo altre risorse. Abbiamo deciso insieme che metà di queste risorse dovessero arrivare dal taglio dei costi e metà da un aumento dei ricavi. Finito quel periodo è stato il momento della restituzione. Ho raccolto le tasse da quasi tutti, indistintamente, ma le ho restituite secondo una logica di merito e di bisogno. Sono felice di chiudere il mandato avendo avuto la possibilità di giocare il secondo tempo. E vado fiero di avere condiviso con gli studenti un’idea di università olivettiana, dove anche lo studente si assume le sue responsabilità».

Ecco la lettera del Rettore Stefano Paleari

«Mi permetto di disturbarvi per comunicarvi che il prossimo 30 settembre terminerà il mio mandato di Rettore dell’Università degli Studi di Bergamo e, contestualmente, anche quello di Presidente della Conferenza dei Rettori delle Università italiane. Il nostro decano, prof. Gambarelli, comunicherà nei prossimi giorni le date per l’elezione del nuovo Rettore, così come previsto dallo Statuto dell’Ateneo. Con una sintesi che non vuole per nulla sminuire il significato delle parole, intendo ringraziare di tutto cuore le colleghe e i colleghi, le studentesse e gli studenti che ho incontrato durante questi sei anni. Con voi ho condiviso le fatiche e anche le soddisfazioni di governare un’università italiana in un periodo particolarmente delicato per il nostro Paese. Vi possano giungere i miei migliori saluti, l’augurio di ogni bene e la mia gratitudine».

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