Papà aggredisce infermiere al P.S.
Il Papa Giovanni: contestava l’attesa

Mercoledì 25 febbraio, nel tardo pomeriggio, all’ospedale Papa Giovanni XXIII un infermiere del Pronto Soccorso è stato aggredito dal padre di una bambina di 18 mesi: l’infermiere è stato spinto a terra e preso a calci, e ha riportato una frattura a un braccio e una prognosi superiore ai 30 giorni.

Mercoledì 25 febbraio, nel tardo pomeriggio, all’ospedale Papa Giovanni XXIII un infermiere del Pronto Soccorso è stato aggredito dal padre di una bambina di 18 mesi: l’infermiere è stato spinto a terra e preso a calci, e ha riportato una frattura a un braccio e una prognosi superiore ai 30 giorni.

A comunicarlo l’ospedale che informa su quanto accaduto: «Sul posto sono intervenuti gli agenti del 113 e l’agente in servizio al posto di guardia del Pronto Soccorso».

«L’uomo - raccontano i colleghi della persona aggredita - ha cominciato a insultare l’infermiere per poi passare alle mani, accusandolo di aver assegnato “solo” un codice verde alla figlia».

«Il codice assegnato era corretto e l’attesa è stata di un’ora - spiega il direttore sanitario Laura Chiappa -. Il pediatra che l’ha visitata ha chiesto la consulenza di un chirurgo, come spesso accade per problemi addominali. Questo è bastato per far dare in escandescenze il genitore, convinto che l’infermiere avesse sottovalutato il caso. È inaccettabile che seguire un corretto e appropriato iter diagnostico scateni tanta violenza. I nostri operatori sono preparati e scrupolosi e siamo decisi ad agire per tutelare il nostro personale, l’ospedale e il servizio pubblico che garantiamo ai cittadini nelle sedi opportune».

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