Paralizzato, sconfigge la malattia
Ora ha conquistato la vetta del Cervino

Per tutti gli alpinisti il Cervino è un sogno da conquistare. Per Giorgio Scuri, 46 anni di Branzi, dallo scorso 8 settembre quel sogno è diventato realtà: ha raggiunto la vetta a 4.478 metri. Venerdì 25 settembre, alle 21, al cineteatro parrocchiale di Piazza Brembana, Giorgio sarà protagonista della serata a ricordo di Egidio Gherardi, «l’alpinista con le stampelle», morto nel 1998.

Mercoledì 30 settembre, invece, Scuri ne ripercorrerà le gesta lungo i 60 chilometri da Bergamo al Rifugio Calvi, replicando a piedi un’impresa che Gherardi completò nel 1978 (in meno di 24 ore e sotto la neve). L’ascesa di Scuri al Cervino, completata con Giordano Pedretti di Valleve e Patrik Poletto di Valtournanche (attraverso Cresta del Leone, Capanna Carrell e Pic Tyndall) arriva nel 150° anniversario della prima ascensione, compiuta nel 1865 da una cordata anglo-franco-svizzera.

Il senso più profondo del sogno diventato realtà è però nella storia di Giorgio, che nel 2012 precipitò suo malgrado in un abisso tenebroso. «Mi fu diagnosticata – spiega – la mielite trasversa acuta, un virus raro che attacca il midollo spinale. In pochissime ore mi ritrovai paralizzato dai polmoni in giù.

Ho avuto la fortuna di trovare medici fantastici, legati alla ricerca per malattie tanto rare, che con me e come me hanno creduto possibile il miracolo».Giorgio vanta un palmares invidiabile nello sci (addirittura una Coppa del mondo master nel 2008) che ancor oggi lo vede maestro a Saint Moritz e consulente specializzato per la sicurezza delle piste. «Quando allenavo al Plateau Rosa – sottolinea – il Cervino era già nei miei pensieri, insieme all’ammirazione per l’esempio di Egidio. Dopo la malattia è diventato una sfida, per dimostrare, a me stesso e agli altri, che sono e resto il Giorgio che guarda in alto». In questi anni a fianco di Giorgio ci sono stati la compagna Carola (il 19 ottobre saranno sposi), il primogenito Guido che oggi ha cinque anni e il piccolo Bruno di un anno. La serata a Piazza Brembana riannoderà i fili con Egidio Gherardi, che privo dell’uso di una gamba conquistò le principali vette alpine (dal monte Bianco alle Cime di Lavaredo), il monte Kenia nel 1977 e superò i 6200 metri sull’Huascaran in Perù.

Pertini lo nominò Cavaliere ufficiale e nel 1978 completò l’impresa (addirittura sotto la neve) che ora Scuri tenterà di nuovo. «Partirò come lui il 30 settembre alle 9 da Valtesse – conferma Scuri – transitando nei vari paesi, con un saluto d’obbligo alla clinica Quarenghi a San Pellegrino e, spero, l’incoraggiamento di chi vorrà salutarmi. L’idea è sensibilizzare alla raccolta fondi per la delegazione orobica di Armr, la Fondazione aiuto e ricerca malattie rare (www.armr.it). La solidarietà può fare molto».

La serata a Piazza Brembana è organizzata dagli Amici Gogìs (di cui Gherardi fu fondatore) e dalla sezione Cai Alta val Brembana. Verrà proiettato il film «Con Sincera amicizia» e consegnato ai fratelli Nino e Santino Calegari il premio alla memoria di Egidio. «Si tratta – sottolinea Andrea Carminati del Cai brembano – di due figure storiche della montagna. Nino ha guidato la sezione Cai di Bergamo dal 1989 al 1995, mentre Santino è accademico, ottimo fotografo e autore di importanti pubblicazioni. In oltre 60 anni di attività hanno compiuto ascensioni in tutti i continenti».

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