Passaggi a livello pericolosi
Non c’è un euro per eliminarli

Da qui al 2017 non c’è un euro per mettere mano alle linee ferroviarie e all’abolizione dei passaggi a livello della provincia di Bergamo. Per il quinquennio Rete ferroviaria italiana s’è giocata tutto il banco sul nodo di Milano e sulla dorsale Novara-Brescia.

Da qui al 2017 non c’è un euro per mettere mano alle linee ferroviarie della provincia di Bergamo. Né di altre in Lombardia, se è per quello. Zero. Per il quinquennio 2013/2017 Rete ferroviaria italiana (Rfi) s’è giocata tutto il banco sul nodo di Milano e sulla dorsale Novara-Brescia: 300 milioni, interamente a bilancio per migliorare gli innesti delle varie linee vecchie e nuove nell’imbuto del capoluogo. Non ce n’è per nessun altro.

Se ne riparla fra tre anni

Se ne riparlerà - con il forse d’ordinanza - nella programmazione del quinquennio 2017/2021, quando al capitolo investimenti fermo sul binario Milano potrebbero iscriversi anche le linee ferroviarie, minori tra cui le nostre: le due Bergamo-Milano via Treviglio e via Carnate, la Lecco-Bergamo, la Bergamo-Brescia.

Questo hanno dedotto i rappresentanti delle Commissioni provinciali nella seduta congiunta in cui si faceva il punto con il dirigente di Rfi Lombardia, Umberto Lebruto, sulle problematiche della rete ferroviaria bergamasca in seguito all’ennesimo guasto al passaggio a livello di Pontida, che fu teatro, il 7 novembre 2013, della tragedia dell’ambulanza travolta dal treno.

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