Pdl, aspettando gli eventi
Bergamo, scissione possibile

A Bergamo potrebbe essere l'occasione per il «ribaltone laico». La frangia uscita sconfitta dal congresso 2012 potrebbe approfittarne per prenderne il largo. Ma intanto è tutto in stand by.

Qualcuno risponde affannato, qualcun altro con la solita serafica calma. Tutti, però, ammettono che sono ore concitate: «Non ci stiamo certo annoiando, sono giornate movimentate, consultazioni senza sosta». La notte porterà consiglio? Lo sperano, ma non ci credono.

È una vigilia di fibrillazioni per il Pdl, a Roma come a Bergamo, passando per Milano. Oggi col voto di fiducia al governo Letta ci sarà la resa dei conti. Tra falchi, colombe e chi preferisce definirsi «cacciatore», passerà la linea oltranzista di Silvio Berlusconi (staccare la spina) oppure quella di Angelino Alfano-Maurizio Lupi (andare avanti)? «Dire che siamo ai ferri corti è un eufemismo», si lascia scappare un esponente bergamasco del partito. Sull'orlo della scissione, da una parte i berluscones duri e puri, dall'altra quelli più inclini al compromesso. E dal nazionale le ripercussioni sono pronte a farsi sentire anche a livello locale. Con i soliti fronti laico e ciellino contrapposti.

E a Bergamo? Potrebbe essere l'occasione per il «ribaltone laico». La frangia uscita sconfitta dal congresso 2012 potrebbe approfittarne per prenderne il largo. Ma intanto è tutto in stand by.

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