Piano faunistico, nuova puntata
Chiesta mozione di censura per Cottini

Nuova puntata sul Piano faunistico della Provincia di Bergamo. I consiglieri provinciali Vittorio Milesi, Mauro Marinoni e Cinzia Baronchelli (Lista Bettoni-Udc) hanno presentato una proposta di mozione di censura nei riguardi dell'assessore alla Caccia Cottini.

Nuova puntata sulla vicenda del Piano faunistico della Provincia di Bergamo. I consiglieri provinciali Vittorio Milesi, Mauro Marinoni e Cinzia Baronchelli (Lista Bettoni-Udc) hanno presentato una proposta di mozione di censura nei riguardi dell'assessore alla Caccia Cottini in ordine alla gestione della procedura di adeguamento del Piano Faunistico Venatorio Provinciale.

«Considerato che il dibattito consiliare ha fatto emergere nuovamente i ritardi, i limiti, le carenze e le gravi contraddizioni e problematiche tuttora aperte riguardo ai contenuti della proposta di adeguamento del Piano Faunistico Venatorio Provinciale - si legge nella proposta di mozione -, e rilevato che a tre anni esatti dalla richiamata sentenza del Tar, l'adeguamento del “Piano Faunistico Venatorio” appare ancora lontano da una sua definizione convincente e condivisa, rendendo così concreto il rischio di ulteriori provvedimenti per la mancata tempestiva ottemperanza al dispositivo», i consiglieri della Lista Bettoni - Udc «esprimono vivo rammarico e un giudizio di forte critica riguardo alle modalità, ai ritardi e ai contenuti seguiti e proposti dall'Assessorato alla Caccia per l'adeguamento del Piano Faunistico Venatorio Provinciale alla sentenza del Tar di Brescia nr. 1532 del 9/4/2010», invitando così il «presidente della Provincia a valutare l'opportunità di disporre la revoca dell'incarico all'assessore alla Caccia al fine di consentire una più rapida e convincente definizione dell'adeguamento del “Piano Faunistico Venatorio Provinciale”».

I consiglieri evidenziano anche che «il “Piano Faunistico Venatorio Provinciale” deve essere adeguato ai contenuti delle sentenze del Tar e non alle richieste e alle pretese del Wwf, notoriamente contrario e ostile all'esercizio della caccia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA